(Convention on International Trade of Endangered Species), la Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione, firmata il 3 marzo 1973, entrata in vigore in Italia nel 1980 ed attualmente applicata in oltre 150 Stati.
L’Unione Europea ha applicato con ancora maggior rigore la Convenzione grazie al Regolamento (CE) n. 338/1997 che, insieme alle sue successive modifiche, amplia il numero delle specie rispetto a quelle elencate nelle tre Appendici CITES portandole a più di 36.000 (Allegati A, B, C e D del regolamento comunitario), ed utilizzando un sistema uniforme di applicazione della Convenzione in tutti i 15 Stati Membri.
Prima di andare all’estero, quindi, se si ha una mezza idea di acquistare souvenir esotici, conviene informarsi sulle leggi vigenti e sui principi del Regolamento (CE) n. 338/1997, per evitare di dare – seppur inconsapevolmente e senza intenti speculativi – un contributo al depauperamento delle specie protette ed avere, al rientro dalle vacanze, spiacevoli problemi in dogana: sono previste, infatti, pesanti sanzioni in caso di violazione delle norme in oggetto (si va dalle multe alla confisca e, nei casi più gravi, all’arresto).
Tutte le specie animali e vegetali, oggetto dell’accordo, sono sottoposte ad una diversa regolamentazione in base alla loro appartenenza o meno ad una delle tre Appendici stabilite dalla Convenzione di Washington e agli allegati del Regolamento comunitario, regolamentazione che in linea di massima possiamo così riassumere:
Appendice I: vi appartengono tutte le specie minacciate d’estinzione; il loro commercio è assolutamente vietato;
Appendice II: vi sono incluse tutte le specie il cui commercio senza regole potrebbe determinarne uno sfruttamento eccessivo;
Appendice III: vi sono incluse le specie protette dai singoli Stati al fine di regolamentarne il commercio.
I divieti sono relativi anche agli oggetti prodotti con parti delle specie protette.
Cosa fare, dunque, per evitare problemi?
innanzitutto, prima di partire, conviene documentarsi e questo è un buon punto di partenza: http://www.corpoforestale.it/WAI/serviziattivita/CITES/ServizioCites/ConsigliViaggiatori.html (il commercio di specie incluse in CITES in Italia è controllato dal Corpo Forestale dello Stato, mentre tra le associazioni ambientaliste l’applicazione della Convenzione è seguita con particolare attenzione dal WWF);
una volta sul posto, nella maggior parte dei casi si può richiedere l’assistenza delle autorità locali (Ministeri dell’Ambiente oppure dell’Agricoltura e Foreste, autorità doganali o enti del turismo);
nel dubbio, converrebbe desistere dall’acquisto.
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