sabato 29 dicembre 2018

Immobili. Locazione. Responsabilità civile. Incendio


Immobili. Locazione. Responsabilità civile. Incendio

La notte di novembre è umida come tutte le notti invernali dove la guazza sembra collegarsi all’acqua dei canali per penetrarti nelle ossa e tenerti ben bagnato.
Un leggero velo di nebbia rende tutto ancora più irreale
Le strade sono umide tutto è bagnato.
Un tempo da lupi dove chi deve alzarsi per lavorare non trova di meglio che starsene a casa al caldo.
Davide non ha sonno e si aggira fra i locali che mescono ombre sino all’alba.
Il fumo delle sigarette è intenso di sedie libere ce ne sono poche.
Stare in piedi al banco serve per essere più vicini agli avventori che sono arrivati da soli nel locale con la segreta speranza di fare incontri interessanti.
La città è intrigante per gli stranieri Qui gli avventori si fermano più a lungo e non hanno fretta di tornarsene a casa, ma preferiscono fermarsi a raccontarsela davanti ad un bicchiere di vino.
Le storie di incrociano. Io studio lingue, io architettura.
Io vengo da New York: questa città è fantastica.
Io la odio troppa umidità, ma oramai devo finire l’anno accademico e poi me ne vado in un posto più caldo.
Così l’insolita compagnia si propone di cambiare sede per fare arrivare l’alba.
Davide si reca con una quindicina degli amici presso il suo appartamento di 40 mq. in locazione.
Improvvisamente, mentre i giovani si trovavano nell’appartamento sito al secondo piano, si avvedevano che dal piano terra dell'immobile si stava sviluppando un incendio.
L’atrio è risultato, in quel momento, colmo di oggetti infiammabili (gli unici) colà posizionati dai inquilini medesimi.
Il cantiere predisposto per effettuare lavori alla facciata del palazzo denotava la attenzione della proprietà a mantenere l’immobile nelle migliori condizioni di manutenzione.
I lavori erano avvenuti utilizzando esclusivamente le scale esterne all’impalcatura adiacente al palazzo.
L’improvvisato gruppo di amici composti tra gli altri da Davide, Antonio, Andrea, Andre, Jacopo ed Andrew avevano consumato bevande alcooliche. Qualcuno era visibilmente in stato d’ebbrezza.
Il commissariato aveva tentato invano di rintracciare tutti i presenti, ma qualcuno si era subito allontanato dal luogo dell’incendio e chi lo trova?
Il gruppo era formato da persone che fumavano.
Verso le 3 il gruppo sentì odore di fumo e chiamò i Vigili del Fuoco di Venezia.
Al momento dell’incendio erano presenti 2 persone nell’abitazione al primo piano 12 persone al secondo piano nell’abitazione di soli circa 45 metri quadri (composta da una sola stanza da letto, cucina abitabile e servizi), 3 persone al terzo piano, una persona al quarto piano e gli occupanti dei piani 1, 3 e 4 sono scesi accompagnati dai vigili del fuoco.
I Vigili del fuoco erano intervenuti sul luogo entro soli sette minuti dalla chiamata, accertando che l’incendio era limitato all’androne dello stabile.
Il Antonio, reputando che la propria incolumità fisica fosse in grave pericolo, decideva di lasciare l'appartamento in cui si trovava, lanciandosi dall’appartamento al selciato, anziché utilizzare le scale ormai invase da fuoco e fumo, ovvero le scale interne all’impalcatura collocata all'esterno dell'abitazione.
A seguito della caduta al suolo riportava lesioni personali.
Per i giudici archiviato il caso sotto il profilo penale non trovando i colpevoli dell’incendio colposo (o doloso?) fu gioco forza condannare la proprietà al risarcimento del danno.

Nessun commento:

Posta un commento