Piano Urbano della Mobilità Sostenibile
Egr. Direttore
Nella mio piccolo paese di provincia il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile è partito con l’a gara d’appalto alla fine del 2017.
L’importo complessivo a base di gara è stato di circa 70.000 euro.
Il tempo previsto per la redazione del Piano è un anno, poi seguirà il previsto iter amministrativo con l’adozione e infine l’approvazione da parte del Consiglio Comunale.
E’ questo uno strumento strategico che si basa su una visione a lungo termine dello sviluppo dei trasporti e della mobilità per l’intera città, copre tutti i modi e le forme di trasporto (pubblico e privato, passeggeri e merci, motorizzato e non motorizzato, gestione del traffico e della sosta) favorendo lo sviluppo delle modalità più sostenibili.
Parallelamente sono partite le ciclabili in centro - ma se si riduce il traffico in centro a che servono le ciclabili - e la riduzione dei posti macchina per i residenti. Fra plateatico parcheggi riservati stazionamenti per lavori non si parcheggia più nei pressi del centro storico.
Naturalmente visto che il parcheggio lungo la strada è carissimo si devono fare mediamente lunghi tratti a piedi per ritornare a casa.
Ma i privati possono costruire garage per loro uso o per locarli a terzi?
Naturalmente no perché altrimenti il comune come farà a incassare.
I proventi delle soste e soprattutto le multe per divieto di sosta, visto che conviene non pagare un parcheggio salato e rischiare le multe, sono componenti essenziali del bilancio comunale.
Qualcuno proponeva di incrementare i parcheggi privati ma i progetti, salvo quelli realizzati dai supermercati, sono stati bocciati.
Ci si chiede ancora?
Perché affidare una gara di 70.000 euro se il comune ha molti architetti in organico intenti ad approvare nuovi supermercati per pagare con gli oneri di urbanizzazione i loro stipendi?
Semplicissimo: il super dirigente più attribuisce incarichi esterni e più dimostra la sua potenza: non lavora ed incassa premi di produttività. Distinti saluti
Cesare Fedeli
LA bufala
questo è il compito dal grande dirigente: se sbagliano, sbagliano gli altri.
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