sabato 9 febbraio 2019

Emilio Carelli

I Cinque Stelle hanno già il nome giusto per il piano B e fare un governo con l’appoggio anche di Forza Italia: Emilio Carelli. Uno che si è avvicinato al Movimento in tempi non sospetti, dopo il 2011, prima dei grandi successi elettorali, ma che non ha mai rinnegato i suoi editori, Berlusconi e Murdoch. In fondo, se c’è un volto che più di tutti rappresenta la nuova immagine dei Cinque Stelle, più governativa e meno di rottura, sempre meno prigioniera della logica del dogma e del furore, questo è quello di Emilio Carelli, un giornalista diverso da tutti gli altri suoi colleghi, molto educato, abbastanza raffinato, ottima cultura e buoni libri, tre lingue in carniere, inglese tedesco e pure l’italiano, che non guasta, mai aggressivo e mai un insulto in tutta la sua vita.
Non sembra quasi un giornalista.

Il nome di Carelli potrebbe essere speso adesso anche per un posto da ministro, se non qualcosa di più. Lui è un signore al quale è quasi impossibile voler male. E’ stimato a destra come a sinistra. Solo fra qualche suo ex collega giornalista può trovare qualche inciampo, ma lui ha già saputo perdonare. L’ex direttore del Tg di Sky e vicedirettore del Tg5 di Mentana, è uno di quelli di lungo corso - 65 anni, da Crema - e nella sua traversata ha conosciuto anche lui alti e bassi, tranelli e nemici.

Quelli che lo conoscono meglio, invece, non riescono a capacitarsi ancora della sua adesione ai Cinque Stelle, come la Cesara Buonamici, che ha lavorato per molti anni con lui gomito a gomito: «Enrico Carelli grillino sinceramente mi ha stupito». Dice di averlo chiamato per avere spiegazioni: «E mi ha detto "Cesara ci credo, è una bella avventura"». In ogni caso, la liaison tra Di Maio e Carelli non è certo nata l’altro ieri, solo in vista delle elezioni. Il giornalista ha rivendicato in una intervista alla televisione di essere stato il primo nel 2007, quando era direttore di Sky, ad aprire le porte del Tg24 a Beppe Grillo per ascoltare le sue idee e i suoi progetti senza trattarlo come un comico caduto per caso nell’agone politico. Il candidato premier ha pure raccontato senza difficoltà che Carelli, soprattutto dal luglio 2011, quando ha ceduto la conduzione del telegiornale a Sarah Varetto, ha sempre partecipato agli avvenimenti più significativi del Movimento.notizietiscali.it

Nessun commento:

Posta un commento