venerdì 8 febbraio 2019

Università. Italia in fondo alla classifica europea per numero di giovani laureati Abbandoni e fuori corso

Persi 10.000 docenti in 10 anni
In sostanza quella che doveva essere una opzione circoscritta ad alcune facoltà, è diventata nel tempo una scelta obbligata. Gli atenei sono costretti a ridurre il numero di studenti perché non hanno abbastanza docenti: dal 2008 a oggi sono scesi da 63.228 a 53.801. Il continuo taglio dei finanziamenti all’università non consente di rimpiazzare i professori che vanno in pensione. A questo si aggiunge la nuova normativa sull’accreditamento dei corsi di studio che vincola le università a garantire un determinato rapporto docenti-studenti. Paradossalmente il boom dei corsi a numero chiuso ha coinciso (colpa della crisi) con il crollo degli immatricolati: nel 2007-2008 erano 300 mila, scesi a meno di 270 mila nel 2013-14. Negli ultimi tre anni sono tornati a crescere fino a 290 mila, ma il miglioramento è imputabile più all’aumento del numero di diplomati che al tasso di passaggio dalla scuola all’università, bassissimo nel confronto col resto d’Europa (46 per cento contro 63 per cento). Il saldo finale piazza l’Italia in fondo alla classifica europea per numero di giovani laureati: il 26,9 per cento dei 30-34enni, contro una media che sfiora il 40 per cento. Dietro di noi solo la Romania. corriere.it

LA bufala
abbandoni e fuori corso non interessano a nessuno

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