Immobili per altri 35 milioni di euro potrebbero essere conferiti dalla Provincia al Fondo Immobiliare Eridano, l’operazione di valorizzazione del patrimonio che l’amministrazione Salini ha varato lo scorso dicembre, con operatività piena da aprile 2013.
La Provincia resta l’unico sottoscrittore del Fondo, con immobili conferiti inizialmente per 40 milioni di euro. Tre di questi (caserme carabinieri di Casalmaggiore e di Cremona Viale Trento e Trieste e immobile di corso Vittorio Emanuele 28 con gli uffici dell’Ato) sono già stati venduti, incamerando liquidità. Altri enti pubblici o fondazioni operanti nell’ambito pubblico potrebbero acquisire quote ma non si sono ancora concretizzati nuovi ingressi.
Altri immobili che la Provincia intende conferire al Fondo a breve termine sono l’immobile ex Dorotee dove si sta completando la ristrutturazione per farne sede distaccata dell’Einaudi (cucina e corso Alberghiero) e il terreno a Crema su cui realizzare il polo del Racchetti (liceo classico ed ex magistrali) oltre alla cucina dell’Istituto Sraffa.
L’operazione di finanza immobiliare sembra quindi aver fatto del bene alle casse pubbliche dell’ente.
Che adesso paga 1 milione 830 mila euro all’anno in affitti al Fondo, per poter usufruire di immobili che una volta erano propri.
Ma in compenso non ha più le spese di gestione, di manutenzione, di assicurazione e le spese generali. Pare che Cremona sia stata una delle prime province ad attuare la formula, raccomandata anche da una pronuncia della Corte dei Conti del 2012, che invitava gli enti pubblici a valorizzare i propri beni con operazioni che consentissero conservazione e manutenzione del patrimonio pubblico.
Il direttore generale Marina Ristori ha inoltre sottolineato la trasparenza delle procedure seguite, a cominciare dalle modalità di individuazione della sgr (la Prelios), tramite gara pubblica nonostante il Codice degli Appalti non ne prevedesse l’obbligo.2013 cremonaoggi
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