Il sentore è che la guerra nello Yemen sia un altro tassello
della delicata partita a scacchi che si sta giocando in Medio Oriente. I
ribelli che controllano la capitale San’a sono sciiti come l’Iran,
storici alleati della Russia e del regime di Assad in
Siria.
Si può dire invece che tutto il resto del Medio
Oriente, Isis compreso, sia al contrario sunnita. Far cadere i
ribelli Huthi nello Yemen vorrebbe dire per Stati Uniti e Arabia Saudita indebolire
l’Iran, grande nemica di entrambi i paesi.
Quando il 14 settembre 2019 dei droni hanno attaccato
gli stabilimenti petroliferi di Abqaiq e Khurais, l’Arabia Saudita è stata
costretta in un colpo solo a dimezzare la sua produzione giornaliera di
petrolio.
Subito dopo l’attacco, gli Stati Uniti hanno
accusato i ribelli Huthi e l’Iran di essere i responsabili minacciando dure
conseguenze: per accendere i riflettori internazionali sulla guerra nello Yemen
c’è voluta l’impennata del costo del petrolio, anche se questo attacco ai pozzi
potrebbe portare a una escalation bellica tutta a danno della popolazione
civile ormai stremata.money.it
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