Lo scandalo sanitopoli, con le
conseguenti dimissioni di Catiuscia Marini e gli arresti di alcuni dirigenti
regionali e del segretario del partito Giampiero Bocci aveva ovviamente
azzerato tutto il quadro dirigente.
il
capo politico dei 5 Stelle, Di
Maio, dopo qualche giorno di trattativa a Roma, è intervenuto direttamente
con un appello a tutte le forze politiche umbre, affinché facciano un passo
indietro o di lato e si mettano a disposizione per appoggiare in Consiglio
regionale, un esecutivo “civico” svincolato dai partiti.
Magari
con un candidato alla Cucinelli. Più che quell’Andrea Fora, indicato da alcune
liste civiche e dallo stesso Pd.
Adesso a dieci giorni circa dalla scadenza per la presentazione delle liste,
sembra un salvagente gettato in acqua per salvare i naufraghi.
Singolare
ed emblematica ad esempio la posizione della giovane colonnella renziana Anna Ascani che non più di due
settimane in un post sui social se la prendeva con D’Alema, perché questi
spingeva per un accordo nazionale tra Pd e 5 Stelle, poi però quando le è stato proposto di
diventare viceministro all’Istruzione , non ha detto no grazie, fatelo
“senza di me”, ha accettato eccome, e si è detta anche lusingata, e
impegnata a dare il massimo.
L’ex
senatore Leonardo Caponi,
figura storica della sinistra perugina e umbra, scrive: “Se ho ben capito (ma ho ben capito) la
proposta di Di Maio per l’accordo col Pd in Umbria muove da quella cultura
fasciosqualunquista del 5S rivolta, in prospettiva, a scardinare il sistema
democratico della rappresentanza.
Che vinca Fora o il neo candidato in pectore
Cucinelli, l’industriale padre padrone che scaccia i sindacati, sarebbe un
cambiamento da destra nel segno più marcato di un mercantilismo liberista.
Altro che recupero delle vecchie tradizioni del buon governo umbro!
Certo, il Pd umbro meriterebbe di essere mandato all’opposizione. Negli ultimi 20 anni, almeno, ha governato male e con modalità e arroganza da partito unico, spesso in maniera intrecciata e non osteggiata da certi poteri forti, in Umbria più forti che altrove, vedi la Massoneria o la Curia. Non a caso il Vescovo di Perugia e Città della Pieve, cardinal Bassetti, è anche presidente della Cei
Certo, il Pd umbro meriterebbe di essere mandato all’opposizione. Negli ultimi 20 anni, almeno, ha governato male e con modalità e arroganza da partito unico, spesso in maniera intrecciata e non osteggiata da certi poteri forti, in Umbria più forti che altrove, vedi la Massoneria o la Curia. Non a caso il Vescovo di Perugia e Città della Pieve, cardinal Bassetti, è anche presidente della Cei
Pensiamo
ad Aldo Capitini,
l'”apostolo della non violenza”, l’inventore della Marcia della Pace
Perugia-Assisi, il Gandhi italiano, ma anche a Pietro Conti, primo presidente
di Regione, uno degli artefici del regionalismo degli anni ’70.
Giuliano Giubilei candidato Pd sconfitto alle comunali di
Perugia o Walter Verini commissario reggente del Pd, sono facce presentabili,
ma al momento possono solo dare le carte e cercare di salvare il salvabile.
primapaginachiusi.itt
Nessun commento:
Posta un commento