sabato 12 ottobre 2019

Massimo D’Alema in Siria è in gioco l’autorevolezza del mondo occidentale


Erdogan sta bombardando inostri valori, non solo i curdi”. In un’intervista al quotidiano La Stampa di Torino, l’ex primo ministro e ministro degli Esteri Massimo D’Alema sostiene che in Siria oggi “è in gioco l’autorevolezza delle grandi democrazie e del mondo occidentale”.
Secondo D’Alema i curdi andrebbero aiutati perché “sono stati loro in prima linea contro l’Isis” e “hanno quindi difeso noi, la nostra sicurezza”. Oltre ad aver rappresentato come popolo “un’esperienza singolare di democrazia, di tolleranza, di eguaglianza tra uomini e donne”.
“Il primo obiettivo di questa operazione ‘imperiale’ è rompere l’unità di questa grande area geografica e spingere i curdi, attraverso una pulizia etnica, ad abbandonare la loro terra”.
Risulta perciò “imbarazzante” per D’Alema la dichiarazione sulla Turchia del Segretario generale della Nato, il norvegese Stoltenberg, già leader laburista, che ha chiesto al presidente Erdogan di “agire con più moderazione”. Ma la Turchia non è stata aggredita da nessuno”, reagisce D’Alema che precisa: “I terroristi sono quelli dell’Isis che la Turchia ha tollerato e di fatto aiutato. I curdi sono quelli che i terroristi li hanno sconfitti sul campo e sono tanto civili che, invece di passarli subito per le armi, li hanno messi in prigione” chiedendo per loro “che si potesse organizzare un processo internazionale”.
Quanto all’Europa, secondo D’Alema “avrebbe i mezzi politici ed economici per intervenire”, in primis “chiedendo alle Nazioni Unite una presa di posizione molto forte, oltre alla disponibilità a dispiegare una forza internazionale lungo quel confine”. Con possibilità “di ritorsioni economiche piuttosto pesanti” aggiunge.agi.it
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