processo per il recupero delle batterie al litio
Si tratta del grande problema delle auto elettriche, capaci
di emettere zero inquinanti durante l'utilizzo su strada ma che per una vera
sostenibilità nel ciclo di vita dipendono dalla produzione delle tecnologie,
dell'elettricità con cui ricaricano le batterie e dallo smaltimento delle
batterie al litio alla rottamazione.
Adesso però è stato sviluppato proprio in Italia il processo
per il recupero a fine vita dei preziosi materiali contenuti nelle batterie al
litio, quelle dei computer, degli smartphone e delle auto elettriche e ibride
di ultima generazione.
Oltre al litio, il riciclo Made in Italy delle batterie al
litio consente anche il recupero di Nichel, Cobalto, Manganese contenuti negli
accumulatori. Si tratta di materiali importanti da recuperare, tra i quali
soprattutto il litio - che dà il nome alle batterie - e il cobalto hanno
attirato negli ultimi mesi l'attenzione mondiale. Questo a causa della forte
concentrazione delle riserve e della produzione attuale del cobalto nella
Repubblica Democratica del Congo e del litio in Sudamerica. Attualmente le
batterie al litio in Europa finiscono in gran parte in Germania, dove ci sono
operatori industriali in grado di recuperare correttamente i componenti e parte
dei materiali.
Molti dei processi applicati, però, non sono in grado di
recuperare correttamente proprio Litio, Manganese, Cobalto, Nichel. Il giro
d'affari potenziale del riciclo Made in Italy per le batterie al litio è
enorme.
Il processo messo a punto da Cobat e CNR ICCOM di Firenze
rappresenta un'ottima notizia per lo sviluppo di una filiera industriale di
pura economia circolare nel nostro paese. Il Cobat ha individuato partner
industriali per far rimanere in Italia l'innovazione, facendo nascere il primo
impianto di recupero.aprile 2019 il sole24ore.com
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