Oggi, ultima riunione del board BCE presieduta
dal governatore Mario Draghi. Tra una
settimana, al suo posto ci sarà la francese Christine Lagarde. Finisce così il
mandato dell’italiano, ex Banca d’Italia e già direttore generale del Tesoro,
dopo otto anni. L’eredità di Draghi è sostanzialmente questa, di un uomo
che ha messo in salvo l’euro contro i suoi principali azionisti – Germania in
testa – ma che non è riuscito a convincere i governi a compiere quel passo
risolutorio per completare l’unione monetaria con la garanzia unica sui
depositi bancari da un lato e l’unione fiscale dall’altro. E nemmeno i tedeschi
ad allentare i conti pubblici per sostenere la ripresa dell’area. Ma il suo
compito non era questo, bensì di tutelare la stabilità dei prezzi e, ancora
prima, la valuta in cui sono denominati. Un rischio sventato non
definitivamente, perché le divisioni anche di visione sull’euro restano e le
polemiche di queste settimane lo dimostrano ampiamente.
Investireoggi 24.10.2019
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