martedì 26 novembre 2019

la commissione del Ministero dei Lavori pubblici sì al Mose,


Ribaltone: dopo la bocciatura del Ministero dell'Ambiente e di quello dei Beni Culturali, oggi la commissione incaricata del Ministero dei Lavori pubblici ha detto sì al Mose, il sistema di dighe mobili per salvare Venezia dal fenomeno dell'acqua alta. La votazione è stata un plebiscito e la commissione ha approvato all'unanimità il progetto: "La difesa dalle acqua alte non può che essere assicurata dalla regolazione delle bocche di porto. Non sussistono ostacoli allo sviluppo del progetto esecutivo; il parere negativo della Commissione di Valutazione di impatto ambientale e il decreto del ministro dell'Ambiente "hanno soltanto valore di utili contributi istruttori".

In altre parole: il no espresso dai ministri Ronchi (Ambiente) e dalla Melandri (Beni Culturali) è stato clamorosamente ribaltato e il ministero dei Lavori Pubblici ha considerato "inopportune" tutte le riserve espresse e soprattutto assolutamente inadeguate le proposte sostitutive avanzate, dal rialzo dei fondali delle bocche di porto, al rialzo della pavimentazione della città a tutti gli altri interventi, ritenuti troppo costosi (1000 miliardi circa).repubblica 26.2.1999



Nel febbraio 1999, anche i Consigli Comunali di Chioggia e di Venezia formulano il proprio parere sul Progetto: il primo in uno specifico voto dichiara "indispensabile che prosegua nella sua interezza il processo di difesa comprendendo in questo la difesa dalle acque alte eccezionali" e dà mandato al Sindaco di richiedere "il proseguimento della attività progettuale alle bocche di porto"; il secondo invece formula parere negativo.
Cacciari Fu sindaco di Venezia dal 1993 al 2000. 
Nello stesso mese, il 26 febbraio 1999, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, in Assemblea Generale, emette il proprio parere sul SIA delle paratoie mobili  riconfermando all’unanimità il parere favorevole sulla soluzione progettata. Il Consiglio Superiore è del parere "[…] che, sulla base delle conoscenze tecnico-scientifiche e degli studi ormai ampiamente sviluppati e nella ribadita inscindibilità dell'attuazione degli interventi di salvaguardia, può affermarsi che la difesa dalle acque alte della città di Venezia non può che essere assicurata dalla regolazione delle bocche lagunari con il sistema delle paratoie mobili; e che pertanto non sussistono motivi ostativi allo sviluppo del Progetto esecutivo di tale sistema, anche per poter apportare i miglioramenti e le innovazioni conseguenti allo sviluppo della scienza e della tecnica degli ultimi sei anni".

L'8 marzo 1999, il Comitatone, con decisione unanime, presa visione dei diversi giudizi espressi nell'ambito della procedura straordinaria di VIA del Progetto, con Delibera incarica il Magistrato alle Acque di svolgere direttamente (se sua competenza) ovvero di coordinare (se di competenza diversa) una serie di attività di approfondimento fra loro connesse entro il 31 dicembre 1999, riservandosi, in base agli esiti degli approfondimenti, di esprimere il proprio avviso in ordine all'avvio della progettazione esecutiva. Nel medesimo Comitato, si richiede l'istituzione di un Ufficio di Piano, formato con il concorso delle Amministrazioni competenti, per partecipare alla revisione del Piano generale degli interventi. Nell’aprile 1999 il Ministro dei Lavori Pubblici invita tutte le Amministrazioni rappresentate nel Comitatone alla designazione di un proprio rappresentante per la costituzione di un Gruppo di lavoro, presieduto dal Presidente del Magistrato alle Acque, in attesa della costituzione dell'Ufficio di Piano di cui sopra.

Nessun commento:

Posta un commento