mercoledì 12 febbraio 2020

Attraverso l’e-commerce passa un aumento delle emissioni inquinanti.

Attraverso l’e-commerce passa un aumento delle emissioni inquinanti. Anche qui i numeri parlano chiari. Secondo il rapporto di McKinsey, il numero dei veicoli commerciali nel mondo è cresciuto da 250 a 330 milioni di unità nel mondo tra il 2006 e il 2014. A provocare questo aumento (più 32%) il diffondersi delle consegne a domicilio, attraverso gli acquisti online, sempre più veloci, efficienti, puntuali, a scapito di un generale ingolfamento del traffico delle città con conseguente emissioni di gas di scarico inquinanti da parte di furgoni proporzionalmente più inquinanti degli altri veicoli. A Londra, ad esempio, i furgoni delle consegne rappresentano il 30% delle emissioni inquinanti, nonostante siano appena il 10% del parco macchine in circolazione.
Per non parlare dell’aumento del tempo trascorso alla guida per gli automobilisti, conseguenza proprio dell’impennata di presenza di furgoni per le consegne. McKinsey stima che se nella Capitale britannica erano necessari 20 minuti per compiere un tragitto nel 2012, adesso ne servono 25.
Un rimedio consisterebbe nel fare uso di furgoni elettrici per le consegne, che non emettendo sostanze inquinanti, contribuirebbero a ridurre l’impatto negativo sull’ambiente.
Al momento questo tipo di furgoni rappresentano però un’esigua minoranza. Secondariamente, si potrebbe optare per consegnare la merce anche di notte, fatto questo che inciderebbe però sul rapporto con il cliente (costretto ad essere disturbato nel sonno), sull’importo dei salari per i lavori notturni (con ricadute sui prezzi finali del prodotto) e sullo stesso inquinamento, spostato dal giorno alla notte.
Così muoiono i centri storici
Ci sono poi dei costi sociali e culturali che non possono essere sottovalutati. Essi gravano sullo stesso tessuto urbano, letteralmente assediato e spogliato delle sue prerogative commerciali. Negli ultimi 10 anni sono quasi 63mila i negozi che hanno abbassato per sempre la serranda, con il numero degli esercizi commerciali in calo del 11,1% rispetto al 2008.

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