Aimé Maquignaz pittore di Cervinia
Una grande mostra accoglie dal 4 aprile a Milano al
Circolo della stampa e successivamente dal 6 aprile al zen sushi restaurant
di Corso di Porta Romana un pittore Valdostano che chi è stato almeno una volta a
Cervinia non può non avere conosciuto.
Penso che non si possa apprezzare la pittura di Aimé se
non si conosce Cervinia.
Se non hai guardato dalla valle la vetta del Cervino, se
non hai conosciuto il suoi amori, se non hai parlato con lui dei suoi sogni,
delle sue gioie, delle sue battaglie dei suoi dolori.
Perché la sua pittura è tutto questo e altro ancora .
La pittura è tutto per Aimé.
I temi e i colori rappresentano quello che lui in quel
momento sente.
Quello che lui sente è necessariamente vita.
La sua vita necessariamente è incorniciata lì fra le sue
valli e le sue montagne.
E’ una pittura che parla delle sue passioni e che gli
consente di rivivere situazioni e di trasformare e accettare anche i fatti più
dolorosi in una grande catarsi.
Questa trova nel blu vivo del cielo e nel bianco catarchico
delle cime delle sue montagne la purificazione della sua anima dai mali
interiori.
Ma c’è una luce nei suoi
colori più cupi.
C’è il giallo sbiadito del
sole che promette speranza.
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