Altre storie. Bardoli.
Quando ha visto uno dei
ritratti del Bardoli ho pensato che dovevo fissare quell’attimo fuggente della
giovinezza dei miei figli sulla tela.
“Vedi” mi dice “ i miei
quadri hanno un effetto particolare se tu nel guardarli ti sposti da destra verso sinistra o
viceversa loro ti seguono.”
Era proprio vero gli
occhi dei soggetti dei suoi ritratti
mi seguivano ed invano spostandomi più
velocemente riuscivo a distogliere il
loro sguardo che mi inseguiva.
Molti artisti usano
questa tecnica raffinata ma non me ne ero mai accorto non me lo aveva fatto
notare neppure il mio professore dei storia dell’arte al liceo.
Il mitico Pozzo che ci
aveva insegnato a commentare le foto del nostro libro di storia dell’arte come
un critico d’arte poteva fare.
Ma effettivamente
questo effetto le foto non lo possono avere per poterlo vedere bisogna andare
al museo a vedere i quadri dal vero.
Neppure Collo che pure
ci costringeva a visitare i musei ci ha insegnato questa raffinatezza neppure
quando siamo stati a Mantova per la mostra del Mantegna ci ha spiegato che i
quadri di taluni artisti si ti sposti
cambiano di prospettiva.
Fu così che fui
affascinato subito dalla bravura dell’artista e commissionai i ritratti dei
miei figli.
Non mi sbagliai di
certo nella scelta dell’artista.
Bardoli capì subito i
diversi caratteri dei soggetti.
La grinta della Nico ,
la riflessione di Paolo e la gentilezza dell’Isi appaiono all’occhio e soprattutto
i loro sguardi ti seguono se ti sposti da destra verso sinistra e viceversa.
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