Altre
storie. Giardinetti Reali.
I Giardini Reali corrono lungo il
bacino di San Marco dalla fine del canal Grande alla Piazza S. Marco Vi si accede dal molo varcando un imponente cancello in ferro battuto.
I Giardini Reali sono un luogo di
tranquillità e bellezza paesaggistica anche grazie ai suoi vialetti coperti con
pergole di piante rampicanti.
L’anello pedonale li circonda
costituisce un rilassante passeggio per gli adulti ed una fantastica pista
ciclabile per i bambini.
I terribili ghebi tollerano le piccole
biciclette. Alcune dotate di due ruote complementari per rafforzare l’equilibrio
dei giovani ciclisti sono addirittura date
in affitto da un signore taciturno colla barba bianca che ha il suo bel da fare
per fornire ai ciclisti in erba la bicicletta su loro misura.
Lui con passi misurati e con una
gran calma in mezzo al vociare ininterrotto di quella allegra comitiva di
bambinetti che non vedono l’ora di correre all’impazzata lungo l’anello.
Fanno lo slalom tra i pedoni che non
hanno scelto di camminare nei vialetti interni più appartati che impongono
angoli retti troppo difficili da prendere a tutta velocità.
Chi abita vicino e possiede una
biciclettina se la porta da casa ma i più la noleggiano.
Per i bambini di Venezia andare in
bici è un grande divertimento.
Come tutte le cose che è complicato
fare e che si desiderano a lungo durante
la settimana la ricreazione di un giro in bici ai giardinetti è un piccolo
grande avvenimento nella vita di un bambino della città lagunare.
I Giardinetti Reali on sono certo
paragonabili ai Giardini del Castello.
Questi sono notevolmente più estesi sembra
di essere in aperta campagna - che i bambini di Venezia non è che abbiano modo
di vedere spesso- ma arrivare a Castello vuol dire fare una piccola gita.
Da Rialto col batteo ci vuole circa un’ora solo ad andare all’imbarcadero di
Sant’Elena.
I Veneziani sono abbastanza pigri.
E’ una passeggiata che comunque puoi fare qualche volta .
I bambini hanno le loro abitudini i loro amici che frequentano sempre negli
stessi luoghi per cui magari preferiscono restarsene vicino a casa in qualche
campo.
Magari a Campo S. Polo dove gli
alberi sono pochi ma c’è una bella estensione di spazio che ti consente di
vedere il sole a tutto tondo e non a
spicchi come quando sollevi gli occhi dal basso delle strette
calli alla ricerca della tua esigua porzione di sole.
I Giardini Napoleonici si dividono
in due porzioni di area verde: una è costituita dai Giardini pubblici, l’altra
è assegnata alla Biennale ed è visitabile nel corso dell’esposizione.
Spiccano oltre cento specie arboree
in mezzo a statue e monumenti dedicati a personaggi famosi.
“Questa
sì xe una bela passeggiata.” esclamo soddisfatto.
“Sì
qua ghe xe el profumo de la natura, de l’arte e de la storia.”
conferma mia madre .
Corre, correre a perdifiato avanti e
indietro sotto gli alberi calpestando il prato senza commettere nessuna
infrazione . Non è come ai Giardinetti Reali dove il prato è poco e cintato e
se solo ti azzardi ad entrare dentro spunta da dietro un cespuglio un ghebi che ti fa magari una
contravvenzione
No alla Biennale
non ci andiamo, non mi interessa ancora.
Mia madre non tenta
nemmeno di portarmi anche perché non è molto interessata.
Le avanguardie non
è che la interessano molto.
E’ una donna
semplice che si stupisce solo davanti ai quadri devozionali dove oltre che
gustare la bellezza dei dipinti può accendere una candela per ottenere una
grazia per sé e la sua famiglia.
Nessun commento:
Posta un commento