Comune. Riduzione delle Spese
Le uniche spese che i comuni riescono a ridurre sono quelle
vietate dalla legge.
Le spese facoltative però permangono ed i tagli sono
difficili a fare perché se un sindaco non spende che sindaco è?
Non conta nulla.
Allora è meglio incidere sull’entrata ed aumentare le tasse
sulla casa?
Così si allontanano gli investitori e si blocca qualsiasi
movimento di capitali sul classico volano di casa nostra che è l’edilizia.
Soprattutto i piccoli comuni sono quelli più penalizzati.
Resistono le aree metropolitane dove qualche opportunità di
lavoro c’è e dove si localizzano gli ultimi investimenti.
Così si danno contributi per manifestazioni dove si balla e
si fa festa pensando di rilanciare l’economia con qualche contributo per
manifestazioni “culturali” e qualche sagra
Muovendo un po’ di gente ogni tanto si forma un volano per
l’economia?
Poca attenzione è riservata al paese che vuole investire alla produzione industriale
alle piccole imprese!
Si dice che si vuole semplificare , ma tutto diventa più
complicato.
Gli adempimenti si moltiplicano così aumentano le sanzioni
negli inevitabili controlli.
Resistono le grosse multinazionali e le imprese più strutturate con prodotti di
nicchia che si trasferiscono all’estero per pagare meno tasse e potere
penetrare più facilmente nel mercato
interno.
A tal punto si impone:
di ridurre tutte le spese superflue. Le manifestazioni
culturali si devono pagare da sole attingendo al volontariato;
di ridurre le tasse comprimendo pesantemente la spesa;
di disdire i contratti troppo onerosi;
di rivedere le qualifiche dirigenziali che non producono
utilità;
di verificare che ogni pubblico dipendente lavori per quanto
è pagato e che sia responsabile del lavoro affidatogli portando a termine i
procedimenti cui è preposto.
di lavorare di più e guadagnare di meno se vogliamo salvare
il paese!
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