Il voto del Consiglio comunale di Ravenna che chiede all’Eni
di chiudere la piattaforma offshore Angela Angelina prima della scadenza della
sua concessione è «Il primo segnale importante di come non si possa più
ignorare i veri impatti di queste attività» e «conferma l’importanza della
vittoria del Sì al referendum del 17 aprile, per dare un termine certo alle
attività estrattive in corso».
Angela Angelina è la piattaforma più vicina alla costa tra
le 47 attive in Emilia Romagna per l’estrazione di gas entro le 12 miglia, ed
opera a soli 2 km dalle spiagge di Lido di Dante, nella concessione Eni A.C
27.EA attiva dal 1975, 4 pozzi collegati con una produzione totale di gas nel
2015 di 298.892.248 Smc e che sarebbe dovuta arrivare a scadenza naturale l’1
gennaio 2027.
Un’attività che ha causato un abbassamento del territorio di
Lido di Dante, dovuto al fenomeno della subsidenza.
Quello del Consiglio comunale di Ravenna è un voto ancora
più significativo perché viene da una maggioranza PD-Repubblicani che è
ufficialmente schierata per il no/astensione al Referendum del 17 Aprile. La
maggioranza PD-Repubblicani vota la mozione anti-piattaforme e subsidenza
proposta dalla consigliera comunale Ilaria Morigi di Sel perché si
avvii con Eni un nuovo confronto sulla «totale cessazione del punto di
estrazione con netto anticipo rispetto alla scadenza della concessione» e il
«trasferimento delle royalty alla tutela della costa». greenreport.it
La società che preleva il gas è responsabile per i danni provocati al territorio del comune ?
Le attività economiche danneggiate devono essere rimborsate?
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