Denis Verdini nato a Fivizzano in Toscana, diviene presidente del locale Credito Cooperativo Fiorentino. È titolare del 15% delle azioni della società editrice del quotidiano Il Foglio.
Dopo le elezioni politiche del 13-14 aprile 2008 è nominato Coordinatore Nazionale di Forza Italia. Gestisce la fusione del suo partito con Alleanza Nazionale.[1] Nel 2009, dopo la nascita del Popolo della Libertà, è creato l'ufficio di Coordinatore Nazionale che è ricoperto da tre persone: Verdini, Sandro Bondi e Ignazio La Russa.
Il 24 marzo 2014 diventa membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia.
Diventa poi il fautore del "Patto del Nazareno" tra Silvio Berlusconi e il premier Matteo Renzi riguardante una collaborazione su riforme costituzionali (titolo V e Senato "Camera delle Autonomie") e legge elettorale Italicum,
La fine dei rapporti è sancita con l'elezione di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica il 31 gennaio 2015; Verdini viene man mano allontanato dal cosiddetto "cerchio magico" di Berlusconi composto da Mariarosaria Rossi, Francesca Pascale, Deborah Bergamini e Giovanni Toti.
Il 23 luglio dello stesso anno annuncia la sua fuoriuscita da Forza Italia, ritenendosi troppo distante dalle politiche intraprese dal partito.[5] Infine il 29 luglio presenta i nuovi gruppi parlamentari di Alleanza Liberalpopolare-Autonomie, dichiarando di voler sostenere il disegno di legge di riforma delle Costituzione promosso dal governo Renzi.
Il 14 luglio 2016 con l'adesione ad Ala del viceministro Zanetti il partito di Verdini ha così un suo membro in rappresentanza nel governo.
Alleanza Liberalpopolare-Autonomie: gruppo parlamentare costituito da Denis Verdini ha 18 senatori e 16 deputati.
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