Banche. Indennità 2015
Tanto, nel
2015, sono costati alle maggiori banche italiane e a quelle più in crisi stipendi, bonus e buonuscite versati ai loro amministratori,
dirigenti con responsabilità strategiche e membri dei collegi sindacali o
consiglieri di sorveglianza
Ventidue milioni
complessivi per Intesa Sanpaolo.
Oltre 29 milioni per Unicredit.
Più di 24
milioni per il Banco Popolare.
Tredici
milioni e mezzo per Ubi.
Sette
milioni per Mps, che
salgono a quasi 19 se si considerano anche i 92 dipendenti che “assumono rischi
in modo significativo”.
Oltre 12
milioni per Veneto
Banca.
Oltre 12
milioni per Popolare
di Vicenza.
Federico Ghizzoni,
il numero uno: ormai ex ad di Unicredit ha portato a casa 2 milioni di
compensi fissi, 1,1 di benefit e emolumenti variabili e 1,9 milioni in
azioni.
Fabrizio Viola,
il banchiere che ha preso la guida di Mps dopo gli anni di malagestione di Giuseppe Mussari e Antonio Vigni: per lui 1,8 milioni di fisso e oltre
100mila euro tra benefici non monetari e altri compensi.
Giovanni Zonin ex presidente e padre padrone di Pop Vicenza ha incassato un lauto stipendio da oltre 1 milione per 11
mesi di lavoro prima
di dare le dimissioni e ritirarsi nella propria villa di
Terzo d’Aquileia.
La media
per gli amministratori delegati delle 11 maggiori banche europee è stata di
10,4 milioni di dollari, pari a circa 9,4 milioni di euro, in aumento del 9,6% sull’anno prima. Ma il risultato è
molto influenzato dai maxi premi in azioni ricevuti dai vertici di Standard Chartered, Credit Suisse e Barclays.
Se il numero uno della inglese Hsbc Stuart Gulliver ha intascato 8,6 milioni di euro, Jean-Laurent Bonnafé che guida Bnp Paribas si è “accontentato” per esempio di 3,6 milioni.ilfattoquotidiano.it.Banca MPS. Salvataggio
Salvare Mps costerà a ogni
italiano. Il conto l'ha preparato la Bce, che ha rivisto al rialzo il
fabbisogno di capitale necessario alla banca senese per non soccombere: servono
ora 8,8 miliardi di euro. A luglio i vertici dell'istituto avevano pensato che
potessero bastare 5 miliardi e la banca sperava di raccoglierli attraverso
un'operazione di mercato.
Se il numero uno della inglese Hsbc Stuart Gulliver ha intascato 8,6 milioni di euro, Jean-Laurent Bonnafé che guida Bnp Paribas si è “accontentato” per esempio di 3,6 milioni.ilfattoquotidiano.it.Banca MPS. Salvataggio
L'aumento di capitale è però
fallito e per il Monte è arrivato il salvataggio pubblico.
Il conto da 8,8 miliardi sarà a
carico dello Stato, mentre i restanti 2,4 arriveranno dalla conversione delle
obbligazioni subordinate degli investitori istituzionali.
Cinque mesi fa la Banca centrale
europea aveva avallato il piano messo a punto dai vertici di Mps, che poggiava
su due pilastri: un aumento di capitale da 5 miliardi di euro e la vendita di
27,7 miliardi di sofferenze lorde.
Un piano che prendeva come
scenario di riferimento quello emerso dagli stress test di fine luglio, quando
Mps era risultata la peggiore banca, tra le 51 prese in esame dall'Autorità
bancaria europea, registrando un Cet1 ratio, ovvero un indice di solidità
patrimoniale negativo in caso di scenario avverso pari nel 2018 a -2,23 per cento.
L'obiettivo era allora quello di
riportare il Cet1 a un valore pari al 4,5%, sempre nelle condizioni di scenario
economico avverso. Per farlo si era calcolato un fabbisogno di 5 miliardi di
euro. Il fallimento della soluzione di mercato, con l'aumento di capitale ha
fatto lievitare lo stesso fabbisogno.
La Bce avrebbe deciso di
aggiornare il conto del salvataggio lo scorso giovedì, portando a 8,8 miliardi
la cifra necessaria per autorizzare il via libera dell'intervento dello Stato.
La situazione per Siena si è
aggravata tra il 30 novembre e il 21 dicembre, quando ha subito "un rapido
deterioramento" e la liquidità netta a un mese è scesa da 12,1 a 7,7
miliardi.
I costi per lo Stato e per gli
italiani
Servono 8,8 miliardi in tutto e 6,4 miliardi arriveranno dallo Stato mentre i restanti 2,4 saranno recuperati dalla conversione delle obbligazioni subordinate degli investitori istituzionali. Nello specifico, lo Stato spenderà 4,4 miliardi di euro per salire nell'azionariato di Mps, acquistando azioni di nuova emissione, a cui si aggiungono circa 2 miliardi per comprare quelle azioni che fungeranno da ristoro per la clientela retail, cioè i piccoli risparmiatori.
Servono 8,8 miliardi in tutto e 6,4 miliardi arriveranno dallo Stato mentre i restanti 2,4 saranno recuperati dalla conversione delle obbligazioni subordinate degli investitori istituzionali. Nello specifico, lo Stato spenderà 4,4 miliardi di euro per salire nell'azionariato di Mps, acquistando azioni di nuova emissione, a cui si aggiungono circa 2 miliardi per comprare quelle azioni che fungeranno da ristoro per la clientela retail, cioè i piccoli risparmiatori.
Quest'ultimi, circa 40mila,
vedranno convertite le loro obbligazioni subordinate in azioni.
Il Tesoro acquisterà queste
azioni e metterà in campo un meccanismo di compensazione per tutelare i
risparmiatori tale per cui alla fine chi deteneva inizialmente obbligazioni
subordinate si ritroverà a possedere obbligazioni non subordinate. huffingtonpost.it/2016/12/27/
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