martedì 3 gennaio 2017

Buzzi. Immigrazione. Mafia Capitale

Buzzi Salvatore

Nel 1985 Buzzi fondò la cooperativa 29 giugno, iscritta alla Lega delle Cooperative, così chiamata dalla data di un convegno tenuto nel carcere romano di Rebibbia. Inoltre nei primi anni del 2000 ha fondato la cooperativa Formula Ambiente di Cesena (raccolta e trattamento rifiuti), dove è stato presidente per molti anni. Ad alcuni dipendenti, prima di lasciare l'incarico, ha rubato denaro riguardo retribuzioni, tfr, ferie, etc. [senza fonte]
Il 3 dicembre 2014 è arrestato nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale, insieme a Massimo Carminati, considerato il capo dell'organizzazione, a Pierina Chiaravalle e ad altri 35 presunti componenti del sodalizio criminale. Tra gli ulteriori 100 indagati figura anche l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.
Secondo l'accusa Buzzi avrebbe usato la cooperativa 29 giugno per distrarre ingenti quantità di denaro a beneficio suo e dei suoi sodali.
Il 12 gennaio 2015 i pm della Procura di Roma chiedono per lui e altri 10 indagati la sorveglianza speciale, obbligo di soggiorno e confisca dei beni. Wikipedia.
Gli immigrati dal punto di vista amministrativo sono l’oggetto di appalti.
Trentacinque sono gli euro al giorno per persona che lo Stato è disposto a pagare a chiunque offra assistenza ai richiedenti asilo.
Quando gli immigrati sbarcano sulle coste siciliane, vengono identificati e smistati dal ministero dell’Interno su tutto il territorio nazionale attraverso le Prefetture o i Comuni.
Questi, per trovare loro sistemazione, lanciano vere e proprie gare d’appalto aperte a chiunque sia disposto a offrire vitto, alloggio, 2,5 euro di pocket money e, in qualche caso, corsi d’italiano in cambio di 35 euro al giorno per persona, che è il costo che il ministero dell’Interno l’anno scorso ha suggerito di non superare.
Il vincitore della gara è la Onlus o la società o anche l’albergatore o il proprietario di un campeggio che è disposto ad accettare una cifra inferiore.
Chiaramente più soggetti partecipano e, teoricamente, inferiore sarà il prezzo di aggiudicazione. Questo spiega perché Salvatore Buzzi ha chiesto (o imposto) alla cooperativa La Cascina di costituire un’Associazione Temporanea d’Imprese (Ati) e partecipare insieme alle gare d’appalto romane: serviva per eliminare un concorrente che avrebbe potuto offrire un prezzo inferiore.
Alcuni responsabili di Onlus, vincitrici di appalti, ammettono che il problema di Mafia Capitale nasce proprio da quei 35 euro al giorno a persona: sono troppi e consentono a personaggi come Buzzi di “guadagnare con gli immigrati più di quanto si guadagna con la droga”, come ha detto lo stesso Buzzi in una intercettazione rimasta tristemente famosa.
Se lo Stato assegnasse gli immigrati a 25-30 euro al giorno eliminerebbe il rischio che nell’affare dell’accoglienza si affaccino gli speculatori e i corruttori.
Purtroppo, la realtà è diversa: la maggior parte degli appalti lanciati dagli enti locali italiani vengono assegnati proprio ad un a cifra vicino a 35 euro al giorno a persona.
Non riuscire ad ottenere prezzi più favorevoli è un problema per lo Stato, che pagando così profumatamente un servizio dato in appalto rischia di alimentare con i suoi stessi soldi quelle reti mafiose che con gli extra guadagni corrompono proprio coloro che dentro l’amministrazione dovrebbero controllare l’uso di quei soldi. panorama.it

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