De Masi Domenico
È un dibattito che ha almeno ottant'anni. Lo diceva già John Manfred Keynes, negli anni Trenta davanti alla Società delle Nazioni nel suo celebre discorso su quale economia lasciare ai nipoti. Che poi saremmo noi: per vincere la disoccupazione non c'è altra soluzione che lavorare di meno. E occupare il tempo libero che ne deriva incrementando le spese per la cultura o altrimenti sarà un dramma".
"Sono anni che dico queste cose e tutti continuano a scandalizzarsi: ma Keynes sosteneva che il capitalismo ha un futuro solo con un tasso di disoccupazione al 2 per cento... ".
Toccherà a tutti lavorare meno?
Abbiamo passato secoli a faticare tantissimo per produrre poco.
Poi sono arrivate la macchine, sia quelle meccaniche che elettroniche. E stanno sostituendo il lavoro umano. E’ una tempesta, quella che è in corso, di cui non tutti si rendono conto.
Una progressione che la globalizzazione ha accelerato e che sta cancellando sia il lavoro fisico ed esecutivo, l'operaio, sia il lavoro intellettuale esecutivo, l'impiegato di concetto.
Insieme coprono oltre due terzi dell'occupazione. I quali verranno tutti sostituiti dalle macchine".
"Se passa la crisi sarà un vero disastro.
Perché l'imprenditore che avrà più risorse a disposizione comprerà delle macchine più efficienti e di sicuro non assumerà più persone.
Perché dovrebbe farlo? Ma da sociologi dico che è un bene che l'uomo si sia liberato del peso di un lavoro noioso e ripetitivo, alienante. Il problema centrale, semmai è un altro: cosa si fa nel tempo libero che rimane a nostra disposizione?
Occorre incrementare le risorse per la cultura, perché solo occupando si cinema, arte, letteratura l'uomo può trovare un senso per riempire il vuoto lasciato dal lavoro.
Pagare uno stipendio senza lavorare è sbagliatissimo.
Occorre lavorare drasticamente di meno. Invece, continuiamo a pensare al lavoro come se non ci fossero le macchine che ci hanno sostituito.
Il danno vero lo fanno i manager che da noi si vantano di lavorare 10-12 ore al giorno.
C'è uno studio che dimostra che se anche da noi gli uffici chiudessero alle 17 avremmo 500mila posti di lavoro in più.
In Germania lo fanno e non mi pare che abbiamo una tasso di disoccupazione come il nostro.... "
repubblica.it/cronaca/2014/07/14/.
Lavorare gratis, lavorare tutti. De Masi Domenico Rizzoli, 2017 € 15,00.
In Europa ci sono 26 milioni di disoccupati. Queste cifre oscillano, ma la sostanza non cambia: le nuove tecnologie distruggono più posti di lavoro di quanti ne creino e questa situazione è destinata ad aggravarsi.
Se oggi le macchine sostituiscono gli operai, domani sostituiranno i chirurghi e i manager.
C'è qualche possibilità che i nuovi disoccupati riescano a imporre i propri diritti?
Da qui un'idea rivoluzionaria: un sito capace di mettere in contatto chi cerca un determinato tipo di lavoratore con il disoccupato in grado di soddisfare la sua domanda. Gratis.
Ne deriverebbe un grande scompiglio.
E se questo costringesse i governi a mettere finalmente mano a una nuova normativa del lavoro?
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