lunedì 2 gennaio 2017

Genocidio Srebrenica

Genocidio Srebrenica
Il massacro di Srebrenica è stato un genocidio avvenuto durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina nel 1995.
Migliaia di musulmani bosniaci furono uccisi l'11 luglio 1995 dalle truppe serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladić, con l'appoggio del gruppo paramilitare degli "Scorpioni", nella zona protetta di Srebrenica che si trovava al momento sotto la tutela delle truppe olandesi delle Nazioni Unite.
I fatti avvenuti a Srebrenica in quei giorni diedero una svolta decisiva al successivo andamento del conflitto.
La cosiddetta zona protetta di Srebrenica fu delimitata dopo un'offensiva serba del 1993 che obbligò le forze bosniache ad una demilitarizzazione sotto controllo dell'ONU.
Le delimitazioni delle zone protette furono stabilite a tutela e difesa della popolazione civile bosniaca, quasi completamente musulmana, costretta a fuggire dal circostante territorio, ormai occupato dall'esercito serbo-bosniaco, ed ove decine di migliaia di profughi si recarono in cerca di rifugio.
Verso il 9 luglio 1995, la zona protetta di Srebrenica e il territorio circostante furono attaccati dalle truppe della Vojska Republike Srpske, e dopo un'offensiva durata alcuni giorni, l'11 luglio l'esercito serbo-bosniaco riuscì ad entrare definitivamente nella città di Srebrenica.
I maschi dai 14 ai 78 anni furono separati dalle donne, dai bambini e dagli anziani, apparentemente per procedere allo sfollamento, in realtà vennero uccisi e sepolti in fosse comuni.
I responsabili politici e militari della strage sono rimasti largamente impuniti: solamente sei dei 19 accusati dal Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia per il massacro di Srebrenica sono stati finora processati e condannati.
I ministri olandesi responsabili erano al tempo il ministro della difesa Relus ter Beek, il suo successore Joris Voorhoeve ed il ministro degli esteri Hans van Mierlo sotto il primo ministro Wim Kok. I responsabili all'ONU erano il generale francese Janvier e i militari olandesi generale Couzy (comandante in capo), generale van Baal ed il comandante di Dutchbat generale Nicolaï. Il tenente colonnello Thom Karremans era responsabile per l'enclave di Srebrenica, il maggiore Franken per Tuzla.
Il 2 marzo 2007 il Tribunale Penale Internazionale dell'Aja, pur definendo il massacro un genocidio, assolse la Serbia dalle responsabilità e dispose l'arresto dell'ex leader politico serbo bosniaco Radovan Karadzic e del suo capo militare Ratko Mladić. Inteso il genocidio secondo i principi di Norimberga, l'assoluzione sollevò la Serbia dall'obbligo di pagare un indennizzo di guerra alla Bosnia. 

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