legge elettorale Corte Costituzionale Sentenza
La Corte costituzionale ha riscritto la legge elettorale il
Parlamento ci ha messo più di 3 anni per elaborare il testo.
La Corte Costituzionale in sei mesi per non disturbare l’esito
del referendum sulla costituzione ha cambiato completamente la legge.
La natura maggioritaria è stata stravolta a favore di un
sistema proporzionale che la stessa Corte dichiara possa essere applicato subito
per le prossime elezioni senza intervento del legislatore.
Per tagliare i costi della politica si potrebbe delegare
direttamente alla Corte la scrittura delle leggi a rischio Consulta così
eviteremo tempo e risparmieremo le indennità degli onorevoli.
Sarebbe stato contento Palmiro Togliatti .
Il migliore infatti diceva che era un assurdo avere un
parlamento e correre il rischio che la Corte Costituzionale , fatta da tecnici,
potesse annullare o stravolgere il contenuto delle leggi approvate dal
Parlamento. Labu.fala.it.
La sentenza della Consulta è arrivata. L’Italicum, la legge elettorale voluta da Renzi e dalla Boschi, è
bocciata a metà: no al ballottaggio ma salvo il premio di maggioranza.
Le decisioni della Corte
Costituzionale non lasciano spazio a dubbi: in Italia una legge
elettorale c’è e si più utilizzare, anche subito, perfino in primavera.
Con un premio di maggioranza alla lista
vincente che scatterebbe col 40% e che costringerà i partiti a mettersi insieme.
secoloditalia.it/2017/01/26.
L'Italicum è dimezzato. La Corte
costituzionale detta le attese regole per riportare gli
italiani al voto.
È illegittimo il ballottaggio,
fiore all'occhiello della legge elettorale voluta da Matteo Renzi, ma non il premio
di maggioranza al primo turno per
chi raggiunge il 40% dei consensi.
Sopravvivono capilista bloccati e pluricandidature,
ma sarà un sorteggio e non l'eletto a scegliere il collegio in caso di vittoria
multipla.
In sintesi la legge resta apparentemente maggioritaria,
ma sostanzialmente proporzionale proprio in virtù di un premio
di maggioranza tanto
alto e difficile, guardando i numeri di ogni singolo grande partito nel nostro
panorama politico, da raggiungere. iltempo.it/politica/2017/01/25/
La sentenza della Corte Costituzionale fa a pezzi
l'Italicum e riporta in vigore il proporzionale. Resta il premio di maggioranza
ma scompare il ballottaggio: il nome del vincitore delle elezioni si scoprirà
solo in Parlamento. E da stasera renziani e grillini vogliono la stessa cosa:
voto subito
Il futuro, prima o poi, torna, si intitola il primo post
del blog che Matteo
Renzi ha aperto
questa mattina.
Nell'attesa, però, è tornato il passato, con la sentenza
della Corte costituzionale che dopo un'attesa interminabile ha fatto a pezzi la
legge elettorale Italicum prodotta da questo Parlamento nel
2015, dopo che la stessa Corte aveva bocciato la precedente legge elettorale,
il Porcellum.
Torna il passato recente della storia repubblicana: la legge elettorale
proporzionale. Perché eliminando il ballottaggio, considerato
incostituzionale la Corte affossa il dogma renziano. Il ballottaggio, considerato incostituzionale comunque
vige in tutti i comuni italiani per i sindaci e in molti paesi democratici, a
partire dalla Francia.
Sapere chi è il vincitore delle elezioni la sera stessa del
voto, e ripristina riti e abitudini della Prima Repubblica: se nessun partito o
lista raggiunge il 40 per cento, e stando ai sondaggi appare un obiettivo
impossibile sia per il Pd che il Movimento 5 Stelle, il sistema torna alla
proporzionale pura, tanti voti tanti seggi, con un timidissimo sbarramento
del tre per cento.
La Corte introduce il principio del sorteggio per decidere quale sarà il collegio
che tocca ai capilista candidati in più circoscrizioni, dato che l'opzione
volontaria è stata dichiarata incostituzionale.
La decisione sulla legge elettorale la prenderà un conclave silente e paludato. Che vive di riti e rifiuta la trasparenza. Ma conta sempre di più, nel vuoto del Parlamento
La decisione sulla legge elettorale la prenderà un conclave silente e paludato. Che vive di riti e rifiuta la trasparenza. Ma conta sempre di più, nel vuoto del Parlamento
Sono i frammenti di un sistema politico
a pezzi. Con la Camera che ha un sistema elettorale e il Senato che ne ha un
altro. Con una legge «immediatamente applicabile», scrive la Corte, che però
renderebbe il Paese ingovernabile chissà per quanto.
I renziani e i
grillini parlano questa sera con la stessa lingua: votare subito.
E’ difficile che il Quirinale possa tacere dopo aver
fissato il paletto di una legge unica per Camera e Senato.
Di certo la tregua è finita. E anche il lungo periodo cominciato un quarto di secolo fa e giornalisticamente e politicamente ribattezzato Seconda Repubblica. Già ferita a morte con il voto del 4 dicembre, oggi finisce anche su un piano istituzionale.
Di certo la tregua è finita. E anche il lungo periodo cominciato un quarto di secolo fa e giornalisticamente e politicamente ribattezzato Seconda Repubblica. Già ferita a morte con il voto del 4 dicembre, oggi finisce anche su un piano istituzionale.
Gli attori delle fasi precedenti si preparano all'ennesima
metamorfosi: da profeti del maggioritario a paladini della proporzionale. Delle
riforme di Renzi resta poco o niente: chi chiedeva di conoscere il nome del
vincitore la sera stessa si accontenterà di saperlo molte settimane dopo.http://espresso.
repubblica.it/palazzo/2017/01/25.
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