Nel suo libro Avarizia il giornalista
Emiliano Fittipaldi, co-imputato nel processo Vatileaks 2, passa in rassegna
tutta una serie di immobili extralarge abitati da principi
della Chiesa. Appartamenti con doppi saloni, stanze da letto, tre bagni,
cappelle private, studi e uffici.
Come quello in cui soggiorna il prefetto emerito della
Congregazione per i vescovi, il cardinale Giovanni Battista Re. Trecento metri
quadri e un terrazzo privato che si affaccia sulla Stazione vaticana dove il
prelato amava ricevere a cena amici di calibro come l’ex numero uno di
Bankitalia, il legionario di Cristo Antonio Fazio. Non se la passano male
neanche i porporati Giuseppe Versaldi, al vertice della Congregazione per
l’Educazione cattolica, Mauro Piacenza (penitenziere maggiore) e Fernando
Filoni, prefetto di Propaganda fide: per tutti trecento metri
quadrati calpestabili. Gli affitti sono gratuiti, ma i costi di gestione sono
in capo ai cardinali che ogni mese incassano un assegno da 5-6mila euro.
CHI si può
permettere un attico in viale Vaticano di cinquecento metri quadri – divisi
però tra residenza e ufficio – è l’85enne Camillo Ruini, per un ventennio a
capo dell’episcopato italiano. Ma il recordman del lusso dentro le mura leonine
è sicuramente l’australiano George Pell, dal 2014 numero uno della Segreteria
per l’Economia. Al netto di una residenza da trecento metri quadri nella torre
San Giovanni, nel verde dei giardini vaticani, il cardinale, di recente al
centro di uno scandalo pedofilia in Australia, è passato alle cronache per le
spese pazze di inizio mandato. Vestiti su misura, voli in business class e
persino un sotto lavello in oro massiccio. Roba da mandare su tutte le furie
Francesco che, mese dopo mese, l’ha depotenziato. Quotidiano.net
Il Vaticano conferma l’apertura di
un’inchiesta sulla nota vicenda e la conseguente iscrizione nel registro
degli indagati di due persone: Giuseppe
Profiti, ex presidente del Bambin
Gesù e manager vicinissimo al
cardinale, e l’ex tesoriere Massimo Spina. “L’istruttoria penale è scaturita dalle rivelazioni
del saggio ‘Avarizia‘”,
scrive l’autore Emiliano Fittipaldi, il giornalista che per il suo saggio è indagato dal Vaticano nel
cosiddetto processo Vatileaks 2.
“I giudici di Papa Francesco ipotizzano reati gravissimi (peculato,
appropriazione e uso illecito di denaro, si legge nelle carte d’accusa) e hanno
già trovato i riscontri documentali che dimostrano che i lavori di
ristrutturazione dell’appartamento sono stati pagati dalla Fondazione
dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù”, riporta ancora il settimanale.
Dalla Santa Sede confermano l’indagine
ma precisano che Bertone non è indagato. Il vice direttore della sala stampa vaticana, Greg
Burke, conferma anche le accuse di
appropriazione indebita per i due ex manager del Bambino Gesù.
Sicuramente le offerte del 5 per mille subiranno un
incremento per fare fronte alle spese di carità necessarie per fare
fronte a garantire gli immobili extralarge abitati
dai principi della Chiesa. http://blog.quotidiano.net/2016/04/02.
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