giovedì 9 febbraio 2017

Bassolino Antonio. Corte dei Conti

Bassolino Antonio. Corte dei Conti

Nel 1993 il partito invia Bassolino a Napoli come commissario della federazione, travolta dagli scandali di tangentopoli e viene candidato a sindaco. Alle elezioni comunali di quello stesso anno supera il principale avversario, Alessandra Mussolini del Movimento Sociale Italiano, divenendo così il primo sindaco eletto direttamente dai cittadini della città.
La sua maggioranza porta a termine il mandato e nel novembre 1997 viene rieletto con il 72,9% dei voti al primo turno guidando una coalizione sempre di centro-sinistra.
Per il generale senso di rinnovamento, dopo gli scandali di corruzione di Tangentopoli, che attraversò la città di Napoli negli anni dell'amministrazione Bassolino quel periodo venne soprannominato dalla stampa "Rinascimento Napoletano".[
Nell'ottobre 1998 entra a far parte del Governo D'Alema I come Ministro del lavoro e della previdenza sociale, ma nel giugno 1999, poche settimane dopo l'omicidio di Massimo D'Antona, suo consulente giuridico, Bassolino decide di abbandonare il mandato di ministro e torna a Napoli.
Nel 2000 abbandona l'incarico di Sindaco e si candida alla presidenza della Regione Campania. Nonostante le polemiche per aver lasciato Napoli in favore di incarichi di politica nazionale, non placate pur dopo le dimissioni da Ministro, viene eletto con la maggioranza assoluta dei voti (54,3%) sostenuto dalla coalizione dell'Ulivo.
Ha ricevuto il premio "Gold star" dall'Associazione dei giornalisti europei per la promozione turistica e culturale della città di Napoli.
Viene rieletto presidente della giunta della Regione Campania, il 3 e 4 aprile 2005, con il 61,6% dei voti guidando la coalizione dell'Unione.
Nello stesso anno si sposa con Anna Maria Carloni, eletta al Senato nella XV legislatura e nella XVI legislatura.
È stato oggetto di critiche perché la Regione Campania avrebbe effettuato operazioni economiche ritenute svantaggiose con la Banca UBS, presso cui lavora il figlio, Gaetano Bassolino, all'interno del settore che si occupa degli investimenti delle pubbliche amministrazioni. Il consulente finanziario della trasmissione Report (trasmessa il 14 ottobre 2007) ha affermato che l'operazione sarebbe costata alla Regione Campania 28 milioni di euro di costi impliciti, trasferendo però questo debito sulle gestioni future.
Nel 2009 diventa Presidente della Fondazione SUDD, onlus che non beneficia di contributi privati. Dopo una breve crisi nel 2013 per mancanza di fondi, la Fondazione continua la sua opera per tener vivo il dibattito sul Mezzogiorno d'Italia, in ogni sua implicazione: sociale, economica, politica e culturale. Wikipedia.
Corte dei Conti ha emesso una condanna sul pagamento di compensi non dovuti ai dirigenti ed agli impiegati della Regione Campania che prestavano la propria attività presso il commissariato all’emergenza idrogeologica.
Struttura, quest’ultima, che tra il 2002 ed il 2007 ha assorbito 2.865.612 euro, dei quali 2.233.086 per la remunerazione del personale impiegato.
Nella sentenza che riguarda Bassolino, le toghe hanno acceso i riflettori sugli 84.737 euro pagati tra novembre 2006 e giugno 2007 a sette persone.
Emolumenti legittimamente versati, si è difeso l’ex sindaco, assistito dall’avvocato Gherardo Marone, che ha invocato anche l’articolo 36 della Costituzione, quello che sancisce che il lavoratore “ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro”.
Soldi sperperati, hanno stabilito però i giudici della Corte dei Conti in due gradi di giudizio, sia perché i beneficiari percepivano già lo stipendio dalla Regione, sia perché mancava la copertura finanziaria per sostenere quei costi aggiuntivi.
Secondo i magistrati contabili non c’era alcun presupposto giuridico per giustificare l’esborso di 87.000 euro di denaro pubblico. Di qui la condanna per colpa grave nei confronti di Bassolino e di altre tre persone – i funzionari regionali De Angelis, Palmieri e Fontana (quest’ultimo nel frattempo deceduto) – a rimborsare l’ente pubblico con poco più di 21.000 euro ciascuno. ilfattoquotidiano.it/2016/06/29
Mano pesante a metà della Corte dei Conti della Campania sulla vicenda bonifiche in Campania.
Tre condanne e 12 assoluzioni nella sentenza emessa ieri, ma pubblicata oggi.
A quanto apprende Omninapoli, sono stati condannati dalla magistratura contabile l’ex governatore Antonio Bassolino a pagare 8 milioni di euro di danno erariale in qualità di commissario straordinario alle bonifiche e i subcommissari Vanoli e Cesarano rispettivamente a 4 milioni.
L’imputazione è non aver adempiuto il contratto stipulato nel 2002 tra Ministeri Ambiente e Lavoro, Jacorossi e appunto Commissariato straordinario, ovvero non aver messo a disposizione l’apertura delle discariche: il contratto, del valore di 117 milioni di euro, prevedeva che la Jacorossi rimuovesse 350 mila tonnellate di rifiuti tossici e pericolosi dal territorio di 80 comuni in particolare nel litorale domizio-flegreo e nell’agro-aversano.

Assolti, invece, gli ex assessori della prima giunta Bassolino, a cui era stata addebitata la presa d’atto di tale contratto ipotizzando una responsabilità solidale per circa 30 mln, Nicolais, Cascetta, Di Lello, Buffardi, Aita, Valiante, Tufano, Alois, Incostante e Anzalone difesi dagli avvocati Soprano, Marone, De Luca di Melpignano, Starace, Caravita di Toritto, Anselmo e Gava, Giasi, Russo, Iacobelli e Pagliarulo. Assolti anche l’ex ministro dell’Ambiente Willer Bordon e Raffaele Morese sindacalista Cisl all’epoca sottosegretario al Lavoro. In caso di appello alle sezioni unite, sarà sospesa l’esecuzione di tale sentenza.http://corrieredelmezzogiorno.it/2015/01/09.

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