venerdì 3 febbraio 2017

Renzi Matteo. Primarie Voto anticipato

Renzi Matteo. Primarie Voto anticipato

Renzi propone le primarie e poi il voto anticipato: "oppure - aggiunge - si va al 2018". Quanto all'ipotesi di elezioni anticipate, Renzi aggiunge che "se si celebra il congresso si va all'anno prossimo, altrimenti si fanno le primarie. Non ho problemi a fare il congresso.  
Renzi, poi, ammette che "lo scenario della prossima legislatura imporrà probabilmente dei governi di coalizione" e dice che "la prossima volta potrei non essere io" il candidato del Pd a palazzo Chigi. "Magari potrebbe toccare a Gentiloni o a Delrio". "Il clima politico è cambiato nel paese - continua l'ex premier - sono il primo a esserne consapevole. So bene che se anche ottenessi un grande risultato, un 37% dei voti o addirittura un 42%, non esisterebbero più le condizioni per avere un governo libero di fare le cose che ho in mente".
Concetti che il segretario aveva già espresso al Tg1. “E' importante che comunque vadano le primarie o il congresso, chi perde, il giorno dopo rispetti chi ha vinto. Perché altrimenti è l'anarchia”, così aveva replicato al leader della minoranza Pier Luigi Bersani, che per tutta la giornata aveva insistito per il congresso, pensando a un “Ulivo 4.0 aperto a tutti”. Sulla data delle elezioni Renzi era stato chiaro:"Non so in che giorno si voterà, non tocca a me deciderlo, ma qualunque sia quel giorno è fondamentale che le forze politiche parlino delle esigenze delle persone. Discutiamo di disoccupazione, discutiamo di sicurezza, di banda larga e innovazione, del futuro dell'ambiente: così saremo credibili, altrimenti le elezioni sembreranno solo una caccia alle poltrone. "Forse l'errore più grande in occasione del referendum è  stato quello di perdere di vista le esigenze dei cittadini normali e pensare alle dinamiche del Palazzo.
Bisogna preoccuparsi molti più di ciò che accade ai cittadini e un pochino meno alle questioni interne al Palazzo.
Bersani ha in mente un Ulivo 4.0". Nel progetto potrebbero rientrare i prodiani che si sono schierati contro Renzi, esponenti del mondo cattolico popolare, il  movimento  messo insieme da  Massimo D'Alema e la Sinistra italiana. Un mondo in movimento, insomma,  che guarda in prospettiva alle politiche del 2018, con un governo Gentiloni da sostenere nella difficile battaglia per l’Europa.

Per Franceschini il premio di maggioranza andrebbe assegnato alla coalizione, alla Camera e al Senato, rispettando i dettami costituzionali: così si avrebbe negli schieramenti una corretta articolazione delle posizioni". Secondo Franceschini "l'accordo in Parlamento deve essere il più largo possibile e deve contemplare ovviamente la collaborazione delle forze di opposizione" .italiaoggi. it/news/20170203.

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