Sanità. La Tecnica Metamorfica
"La Tecnica Metamorfica si
basa sul distacco del praticante. Costui è un catalizzatore come la terra per
la germinazione della ghianda; la forza vitale e l'intelligenza innata della
persona la guidano verso ciò che è giusto per lei rivelandole le sue qualità
essenziali". Gaston Saint-Pierre
La tecnica metamorfica è una
delle pratiche per il benessere fra le più facili da imparare. Sembra
impossibile che funzioni: si tratta solo di sfiorare piedi, mani e testa. E si
può fare a se stessi. Non è un massaggio né una terapia, e non si occupa
dei sintomi ma lavora sulla globalità della persona. È un tocco lieve come una
farfalla (che è il simbolo della tecnica): muovendo le mani molto lentamente,
si sfiorano particolari punti dei piedi, delle mani e della testa, lungo un
percorso che riproduce la sequenza delle esperienze dal concepimento alla
nascita. Su questi punti si trovano i “riflessi” della spina dorsale, nella
quale sono registrate le nostre esperienze emotive e le nostre caratteristiche
individuali, che si sono formate durante il periodo prenatale.
La tecnica metamorfica infatti è
uno sviluppo della riflessologia, per la quale ci sono corrispondenze
energetiche fra specifici punti sulla pelle (in particolare nelle estremità del
corpo, molto innervate e sensibili: mani, piedi e testa, in particolare
orecchi) e gli organi interni e i sistemi di organi del corpo. Il collegamento
è dato da canali d’energia (noti come meridiani nella medicina cinese), cui
corrispondono solo sommariamente, sul piano anatomico, i nervi, il tessuto
connettivo e i vasi sanguigni e linfatici. Su queste zone di riflesso gli
organi sono rappresentati come in una mappa: se si interviene con pressioni su
questi punti, si riequilibrano carenze o eccessi energetici negli organi e nei
sistemi di organi corrispondenti, risolvendo vari problemi e disturbi. In
particolare, per la riflessologia la struttura fisica del piede riproduce
quella del corpo e il suo arco interno riproduce la colonna vertebrale, la
quale è riflessa tuttavia anche nella mano e nella testa.
La tecnica metamorfica si
distingue però dalla riflessologia perché non lavora con pressioni ma con
leggeri sfioramenti, e non agisce tanto sul piano fisico o energetico, quanto
su quello più sottile della mente: le emozioni, i sentimenti, le
predisposizioni individuali che “colorano” la nostra energia personale e
possono bloccarla o aiutarne il flusso.
La tecnica metamorfica porta a
miglioramenti nella salute fisica, mentale o emotiva; porta un senso generale
di maggiore energia e forza interiore; ad acquisire sicurezza nei rapporti e
nell’espressione di se stessi; e a importanti cambiamenti nel modo in cui si
vede la vita.
La tecnica metamorfica è basata
sugli studi di un naturopata e riflessologo inglese, Robert St. John. Robert St.
John arrivò a questo individuando dei ‘blocchi di energia’ in certi punti del
riflesso della colonna vertebrale nei piedi (l’arco interno, dal tallone
all’alluce), nelle mani (lungo il pollice) e sulla testa (l’arco dalla nuca
alla fontanella). Collegò questi blocchi ai disturbi ed ai problemi che i suoi
pazienti gli segnalavano. Si accorse che trattando questi punti con dei leggeri
sfioramenti, i suoi pazienti cominciavano a stare meglio.
La tecnica metamorfica non è una
terapia ma una tecnica dolce per l’evoluzione e la trasformazione personale.
Non ‘guarisce’ sintomi o disturbi, ma si basa sull’intelligenza innata
dell’organismo. Il presupposto è che per ritrovare la salute occorre agire su
tutti i piani dell’essere umano (fisico, mentale, spirituale).
L’organismo è capace di trovare
da sé l’equilibrio salutare, messo nelle condizioni giuste, per la tecnica
metamorfica il nostro corpo non è solo un insieme di parti fisiche ma ha una
sua energia vitale che scorre nell’organismo. Se questa non fluisce liberamente, si blocca e
si fissa in punti particolari, creando disturbi sia a livello fisico sia a
livello emotivo.
La tecnica metamorfica si propone
appunto di smuovere i blocchi energetici ed emotivi che si sono formati nel
nostro periodo prenatale, e che sono latenti, registrati come sulla memoria di
un computer e pronti a riattivarsi in situazioni analoghe. Questi blocchi hanno
dato forma ai nostri schemi fondamentali di comportamento e di salute: per
esempio la tendenza a certi incidenti o malattie. I blocchi coincidono con
emozioni come la paura di dover nascere, i traumi, il senso di comunione con la
madre e quello di separazione da lei; coincidono anche con la registrazione nel
nostro corpo degli effetti delle emozioni della madre in attesa, che il feto
percepisce nettamente: tensioni e crisi di panico ma anche la gioia della
gravidanza, il dolore nel parto. Per esempio, una nascita traumatica può
portare a paura nell’affrontare cambiamenti; una nascita serena può portare
all’abitudine di vivere positivamente le trasformazioni.
Questi schemi di comportamento influenzano tutta la
nostra esistenza. Nel corso della vita si attraversano nuovi passaggi
fondamentali, e si tende a rivivere queste esperienze di base. Passaggi di età,
indipendenza e uscita dalla famiglia, coppia e matrimonio, nascita dei figli,
profondi cambiamenti nel lavoro, malattie, morti e lutti: in queste situazioni
si risvegliano emozioni legate in un modo sottile a quelle vissute nella
particolarissima fase che abbiamo passato inconsciamente nell’utero. naturalspirit.it/
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