Sanità. Invecchiamento. Anziani
“In Italia il cambiamento demografico,
importante ed epocale, non viene assolutamente affrontato”. Ad affermarlo è
Enzo Costa, presidente nazionale Auser, presentando questa mattina a Roma,
presso la Camera dei deputati, la ricerca promossa dall’associazione,
“Domiciliarità e residenzialità per l’invecchiamento attivo”. L’indagine,
spiega, sarà la base dei lavori del congresso nazionale associativo “per capire
come il cambiamento demografico in atto modifichi il profilo e le esigenze
della società. Domiciliarità, residenzialità e invecchiamento attivo sono tre
temi interconnessi”. Oggi, secondo il presidente Auser, “mancano politiche che
prendano in carico le persone nell’ultimo arco della loro vita per consentire
loro una vita dignitosa. L’assistenza domiciliare integrata è presente solo nel
41% dei Comuni italiani. Le badanti sono oltre un milione e mezzo ma all’Inps
ne risultano solo poco più di 375mila, qualcosa non torna”. “Integrare,
anticipare, rispettare, promuovere”: queste alcune delle azioni indicate da
Costa che chiede un’accelerazione dell’approvazione della proposta di legge
sull’invecchiamento attivo attualmente all’esame in Commissione Affari sociali
alla Camera dei deputati. “Ripartire dall’invecchiamento attivo ha un senso:
allontanare il più possibile l’età della non autosufficienza”. “Oggi – conclude
– abbiamo circa 3 milioni di over 80, con l’attuale domiciliarità e
residenzialità – solo 380mila posti letto – arriveremo al collasso della
qualità della vita di milioni di persone che hanno contribuito a costruire e a far
crescere questo Paese”.--http://agensir.it/quotidiano/2017/2/9/
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