Economia. Evasione fiscale
L’entità del danno provocata
all’erario dall’evasione fiscale di due contribuenti su tre è stata annunciata
solo ieri: e, a stretto giro, la Guardia di Finanza di Ivrea scopre e denuncia
una cooperativa del Canavese attiva nel trasporto merci che, in tre
anni, avrebbe incassato 20 milioni di euro di ricavi senza pagare un centesimo
di tasse.
Torino, cooperativa incassa 20
milioni e dichiara 1 euro
I militari delle Fiamme gialle al
lavoro sull’intricato caso, dunque, hanno rilevato e denunciato per
vari reati tributari il legale rappresentante della società, un 54enne
originario della provincia di Cosenza, a cui i finanzieri, al termine
delle indagini, hanno contestato circa 300.000 euro di imposta sul reddito
delle società, 900.000 euro di ritenute sugli stipendi dei propri dipendenti
non versate, un’evasione di 4 milioni di euro di Iva. Non solo: dagli
accertamenti è emerso che per non destare sospetti, l’uomo presentava
regolarmente le dichiarazioni, in cui indicava soltanto 1 euro di ricavi e
nascondeva la contabilità in uno sgabuzzino. La cooperativa poteva
contare su un centinaio di autocarri, impiegati giornalmente in tutto il Nord
Italia, su 341 soci lavoratori e aveva diverse sedi operative in Piemonte e nel
Veneto.
Dichiarazioni dei redditi, i dati
del Ministero dell’Economia
Dunque, a 24 ore dalla denuncia
dell’evasione di massa, dal Piemonte arriva proabilmente uno dei tanti esempi
pratici che si potrebbero fare per spiegarne meccanismi e esiti. Meccanismi e
esiti a parte che, tra evasioni e versamenti, proprio ieri sono stati tradotti
in cifre dai dati forniti dal Ministero dell’Economia. In base ai quali,
allora, sono state oltre 40 milioni di dichiarazioni dei redditi Irpef quelle
presentate nel 2016, per un totale di 883 miliardi di euro, un totale
rispetto al quale però, è risultato che solo due contribuenti su tre hanno
pagato l’imposta, grazie agli sconti fiscali di cui beneficiano, che superano i
100 miliardi, e all’introduzione del bonus di 80 euro, che ammonta a 9
miliardi. I dati diffusi dal ministero dell’Economia, relativi al periodo
d’imposta 2015, hanno rivelato, insomma che l’Irpef netta dichiarata
ammonta a 155,2 miliardi di euro, per un valore procapite di 5.020 euro. Il
reddito medio si attesta a 20.690 euro, in aumento dell’1,3%, ma quasi un
contribuente su due, il 45%, dichiara di non superare la soglia dei 15.000
euro. Di conseguenza il peso dei tributi si sposta verso le fasce più alte, con
il 5,2% dei redditi superiori ai 50.000 euro che pagano il 38%
dell’imposta totale. Il reddito medio dei lavoratori dipendenti ammonta a
20.660 euro; i pensionati si fermano a 16.870 euro; i lavoratori autonomi
raggiungono i 38.290 euro. I redditi da lavoro dipendente rappresentano il
51,8% del reddito complessivo, mentre quelli dei pensionati coprono un
altro 29,9%, arrivando insieme all’81,7% del totale. Coloro che hanno
esclusivamente contratti a tempo determinato (pari a 4,8 milioni, +2,0%
rispetto al 2014) hanno un reddito medio di 9.633 euro (-1,8% rispetto
all’anno precedente) . secoloditalia.it/2017/03
Io non ho pagato 100 euro di imu
errando il calcolo, dopo tre mesi mi è arrivata una ingiunzione di pagamento.
Forse i controlli non sono fatti troppo bene. Meglio dare premi di produttività
solo a risultati ottenuti?labu.fala.it
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