Interno Immigrazione. ONG
Le Ong che soccorrono i migranti
a largo della Libia incoraggiano di fatto i trafficanti. A rinnovare l’accusa
è Fabrice Leggeri, capo di Frontex, l’agenzia per le frontiere dell’Unione europea.
Intervistato dal quotidiano tedesco Die Welt, Leggeri sostiene che le
organizzazioni non governative non collaborano in modo efficiente con le
agenzie di sicurezza. E prevede che gli sbarchi sulle coste italiane possano
ancora aumentare nel 2017.
Il 40% delle recenti operazioni
di salvataggio al largo della Libia viene compiuto da Ong, sottolinea il capo
di Frontex, se queste non collaborano è impossibile capire da dove sono partiti
i migranti e le rotte battute dai trafficanti. La legge del mare impone di
salvare chi è in pericolo, aggiunge Leggeri, «ma dobbiamo evitare di sostenere
le reti criminali e i trafficanti inLibia salvando migranti ancora più vicini
alla costa libica». Questo porta «i trafficanti a costringere ancora più
migranti a salire su imbarcazioni inadatte al mare con meno acqua e carburante
degli anni passati», spiega il capo di Frontex.
Medecins sans Frontieres, riporta
il Guardian, ha respinto le accuse di scarsa cooperazione, definendole
«estremamente gravi» ed aggiungendo che la propria azione umanitaria «non è la
causa, ma la risposta» alla crisi. Secondo i dati diffusi da Frontex in
gennaio, gli arrivi di migranti in Europa via mare sono diminuiti di due terzi
nel 2016 rispetto al 2015, soprattutto grazie agli effetti sulla rotta greca
dell’accordo Ue-Turchia. Ma l’Italia è stata un’eccezione con un record di
181mila arrivi, con un 20% in più rispetto al 2015. E grazie alla rotta libica,
prevede Leggeri «si può pensare che arriverranno di più nel 2017 rispetto al
2016».secoloditalia.it/2017/02/28.
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