Roma. Acea e Atac
Dopo giorni in cui, in seguito
all’inchiesta del Corriere, sono stati i compensi dell’Ama a catalizzare
l’attenzione del Campidoglio, da ieri anche le retribuzioni in Acea e Atac sono
finite nella tempesta.
E’ stata la Uil, grazie a un
dossier commissionato all’istituto Eures del sociologo Fabio Piacenti, a
riaggiornare un tema che in passato ha già fatto scalpore. «Le retribuzioni dei
dirigenti delle aziende capitoline superano i 37 milioni. Il compenso medio dei
dirigenti è 125 mila, ma per i supermanager di Acea e Atac siamo a oltre 300
mila. Esattamente quanto guadagna il presidente degli Stati Uniti Barak Obama e
7-8 volte di più dei suoi collaboratori alla Casa Bianca».
L’affondo di Pierpaolo
Bombardieri, segretario della Uil Roma e Lazio, colpisce l’immaginario. Anche
perché seguono esempi concreti: «E’ di 790 mila euro, 36 mila in più dello
scorso anno, lo stipendio lordo annuale dell’amministratore del gruppo Acea,
Paolo Gallo. Il presidente Giancarlo Cremonesi si attesta a 408 mila euro e il
presidente del Collegio dei sindaci Enrico Laghi a 286 mila...».
«I compensi dei vertici Acea sono
tra i più bassi del settore multiutility», fanno sapere da piazzale Ostiense,
da dove invitano a fare i confronti con società comparabili come A2A e Hera.
Quanto a Gallo, il ridimensionamento è del 25%: «Percepisce 380 mila euro di
retribuzione fissa e con la variabile può arrivare a 600 mila». E i sei
direttori strategici per i quali la Uil calcola in totale 2 milioni tondi? «Macché,
non più di 1,3...».
iL’Atac non è più rigorosa
secondo i sindacati. E anche qui, rispetto all’Ama, le buste paga sono pesanti.
Pur tenendo conto dello stipendio più basso, quello dichiarato nel sito
aziendale, si scopre infatti che i dirigenti dei trasporti capitolini che
superano i 200 mila euro l’anno sono ben 12, contro soltanto uno (il dg Fiscon)
all’Ama. Distanziati Roberto Grappelli e Danilo Broggi, presidente e Ad Atac.
Un paradosso: i «gettoni» per la presenza nel Cda non superano gli 80 mila euro
l’anno, e così i «capi» finiscono per guadagnare tre volte meno dei loro
collaboratori. Il direttore degli Acquisti, Antonio Abbate, batte tutti: 325
mila secondo Uil/Eures, 250 in base alla sua certificazione online. «Negli
ultimi due anni ci sono state riduzioni del 20% e i premi di obiettivo non sono
stati distribuiti», spiegano in azienda per spiegare il gap. Vero. Ma è
altrettanto inconfutabile che all’Atac supervisionano e dettano ordini 75
dirigenti, contro i 23 dell’Ama.
Retribuzioni del genere, sintetizza
Pierpaolo Bombardieri : «Sono un’offesa verso la maggior parte dei cittadini
che non riesce a far quadrare il budget familiare. Nel Lazio abbiamo 52 mila
lavoratori in cassa integrazione, una disoccupazione tra le più alte d’Italia e
sprechi da record». Concetti chiari. Il problema è che non sempre la «linea» si
mantiene coerente: uno dei quadri che in Ama ha beneficiato di promozioni e
superminimo «coperti» dal codice segreto («sede 90») introdotto dall’ex Ad
Panzironi è proprio un sindacalista della Uil, ex Ugl.
Un nuovo caso è appena
scoppiato per restare alla municipalizzata rifiuti. Tre mesi fa il dirigente
Leopoldo D’Amico è stato reinserito in Ama con uno stipendio di 149 mila euro,
più alto di 34.081 euro rispetto a quello di due anni prima, al momento della
richiesta di aspettativa. Una gratifica sorprendente, in contrasto con
l’austerity predicato dal sindaco Ignazio Marino. Contraddizione che non è
sfuggita all’opposizione. Giovanni Quarzo, di Forza Italia, in un’interrogazione
all’assessore all’Ambiente chiede di conoscere «i motivi del riconoscimento
economico e del prematuro rientro in Ama dell’ing. D’Amico», nonché di
«verificare se nel periodo in cui il Cda era dimissionario fosse legittimo
attribuire tale aumento retributivo».
Ecco la top 15 degli
stipendi in Atac:
Roberto Grappelli,
presidente (79 mila), Danilo Broggi, a.d. (67 mila)Dirigenti:Antonio Abbate (250
mila), Gennaro Maranzano (220), Pietro Spirito (200),
M. Grazia Russo (200), Gian Francesco Regard (200),
Gianluca Ponzio (200), Giuseppe Cassino (200), Roberto Cinquegrani
(200), Patrizio Cristofari (200), Angelo E. Cursi (200), Giuseppe Depaoli (200), Francesca Zadotti (200),Luca Masciola (185), G.
B. Nicastro (170),Franco Middei (160). Si tratta di retribuzioni lorde dal
sito Atac.
La Uil riporta cifre più alte: il
solo dato preso da quest’ultima è relativo a Maranzano, in quanto non
disponibile online
Ecco, la lista dei supercompensi
di Acea secondo il dossier Uil/Eures:Paolo Gallo, Ad (790 mila), Giancarlo Cremonesi,
pres. (408), Enrico Laghi, C. sindaci (286), Corrado Gatti (227), Franco Balsamo,
Paolo Zangrillo, Andrea Bossola, Alberto Ierace, Luciano Piacenti e
Enrico Giglioli, direttori (totale 2 milioni). Fonte Uil/Eures.corriere.it/roma
/14_febbraio_15.
Visto che l’ATAC è in attivo bene
si giustificano questi stipendi. A quando un premio di produttività?
Nessun commento:
Posta un commento