Economia. MEF. Catasto.
La temuta riforma
del catasto slitta alla prossima legislatura. Parlando al Workshop
Ambrosetti in corso a Cernobbio, il vice ministro
dell’Economia Morando ha spiegato che quella del catasto “è una
riforma che va promessa in campagna elettorale e se si vincono le elezioni va
realizzata nel primo anno di governo.
Quello che possiamo fare ora – ha
aggiunto – è rinnovare la delega che andrà esercitata dopo le elezioni”.
I tecnici che stanno lavorando
alla nuova versione del Def avrebbero eliminato il riferimento alla riforma
(che peraltro era già stata inserita nel Def 2016 senza alcun effetto
concreto). L’ipotesi di riprendere la questione era il risultato di alcune
sollecitazioni provenienti dall’Ue, che per ora dovrà aspettare.
“Evitata una stangata fiscale
sulle famiglie e una botta ai consumi.
Per la revisione degli estimi,
nelle intenzioni della riforma, si parla di saldo zero e gettito invariato, ma
il passaggio dai metri quadri ai vani cosi come l’adeguamento ai valori di
mercato avrebbe comportato una sicura impennata del prelievo tributario a
carico dei cittadini e delle imprese”. dice Claudio Pucci.
Secondo Pucci “una pausa di
riflessione è più che opportuna. Abbiamo bisogno di un fisco più equo, semplice
e più duraturo: la certezza del diritto, specie se si tratta di tasse, è
imprescindibile”.
“Purtroppo – aggiunge il
vicepresidente di Unimpresa – la leva fiscale è stata usata, specie negli
ultimi anni, per fini elettorali e di breve respiro, con i risultati che sono
sotto gli occhi di tutti. Basta fare l’esempio del bonus da 80 euro, concesso a
pioggia e senza tenere conto del quoziente familiare: hanno ricevuto denaro
dallo Stato anche famiglie che non ne avevano bisogno, mentre sono rimaste a
bocca asciutta enormi fette della popolazione indigenti” http://quifinanza.it/10.4.2017.
L’Ottimista. Sono sicuro che con
la riforma del catasto si pagheranno meno tasse e il mercato immobiliare avrà
un a ripresa inattesa.
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