Laing Simona. Farmacap
Il licenziamento di Simona
Laing, ormai a tutti gli effetti ex direttrice generale di Farmacap (la
municipalizzata che gestisce 44 farmacie comunali, con un fatturato
annuo di quasi 50 milioni di euro), diventa un caso. Da una parte la
manager, 45 anni, chiamata per risanare un’azienda in perdita costante e da lei
riportata in attivo, che accusa neanche troppo velatamente il Movimento 5
stelle di ingerenza politica e minaccia azioni legali.
Dall’altra il commissario Angelo
Stefanori, nominato a gennaio dalla sindaca Raggi, che ribatte: “Il suo operato
non è stato in buona fede, il licenziamento è per giusta causa”.
L’avvocato Stefanori ha firmato
la lettera di benservito alla direttrice Laing: nove pagine di motivazioni
allegate, per sollevarla con effetto immediato dall’incarico. Tra queste, anche
il provvedimento di licenziamento di 4 dipendenti, indagati per peculato con
l’accusa di aver rubato dei farmaci, con tanto di riprese video da parte della
Procura.
“La Laing non dice le cose come stanno”,
prosegue Stefanori. “La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la
sospensione arbitraria del servizio Recup”. Parliamo del sistema che
gestisce le prenotazioni delle prestazioni sanitarie specialistiche,
fornito anche dalle 44 farmacie di Farmacap, su cui gli uffici dell’azienda
avevano commesso un pasticcio contabile, addebitando due volte (sia alla
Regione che al Comune) il costo, e quindi dovendo restituire al Dipartimento
Politiche sociali quasi 130mila euro. “La Laing non vedeva di buon
occhio questo servizio e ha sfruttato questo disguido per interromperlo”.
E poi, soprattutto, c’è la
controversa vicenda dei 4 dipendenti licenziati perché “beccati” a rubare
farmaci, secondo quella che è l’accusa della Procura: “C’è un’inchiesta penale,
ci sono i video, ho voluto dare un segnale. Non erano i 5 stelle quelli della
legalità?”, afferma la Laing nell’intervista. Ma Stefanori, spalleggiato dai
sindacati, contesta il provvedimento: “Ci vuole un procedimento penale,
che non può appiattirsi sull’inchiesta penale che per altro è solo agli inizi.
Deve decidere un giudice”.
Per questo, e per una generale
diversità di veduta, si è arrivati all’addio che ha fatto grande rumore, visto
che la Laing è considerata una delle migliori manager nel settore, e in soli
due anni aveva portato l’azienda da un passivo di oltre 2 milioni di
euro (bilancio 2014) ad un attivo di 530mila euro. Su un punto almeno le due
versioni sembrano concordare: la rottura è anche e soprattutto politica.
“È una brava manager, ma non è
quella giusta per Farmacap in questo momento: era stata nominata da un’altra
amministrazione, di diverso orientamento politico, che aveva come obiettivo la dismissione dell’azienda.
E a tale scopo sono stati improntati tutti i suoi atti. Questa giunta, invece,
non ha intenzione di vendere Farmacap, perché la ritiene un servizio sociale importante per
i cittadini, ed è pronta ad assumersene i costi”.
L’ex direttrice ha deciso di impugnare il
licenziamento e chiedere i danni d’immagine, e il commissario pure non esclude
eventuali azioni. Il fatto quotidiano.3 aprile 2017.
Le cose sono diverse a seconda
dell’angolatura da cui si mirano. Quindi hanno ragione tutti e due i contendenti
, fino a che non ci penserà la magistratura con i necessari tempi dei tre gradi
di giudizio a risolvere la questione. Così il contribuente sarà soddisfatto. L’otttimista.
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