Trump Donald. Privacy.
C'è un muro che Donald
Trump è pronto non a costruire ma ad abbattere: è la protezione dei nostri
dati personali. Nel primo mese e mezzo alla Casa Bianca, The Donald ha già
lanciato l’assalto alla riservatezza: a essere più 'nudi' non saranno solo gli
americani, ma soprattutto i 'non statunitensi', europei inclusi. Da
sempre morbido con la sorveglianza di massa e “nemico” della privacy, Trump
mette a segno le prime mosse presidenziali, incrinando pure i rapporti con
Bruxelles e il già fragile accordo Privacy
Shield - "Siamo vigili", ci conferma la
commissaria Vera Jourova. Con l'ordine esecutivo sulla sicurezza, il
presidente chiede di non rispettare la riservatezza dei "non
americani", rendendo così più vulnerabili immigrati, lavoratori, studenti,
turisti e creando fibrillazioni con Europa e Canada.
Colpo di spugna sull'era Obama.
La prima sforbiciata ai diritti vale anche per gli americani: i provider
potranno fare incetta di dati sulle nostre abitudini di navigazione, sul
contenuto delle comunicazioni, sulle app in uso, sullo stato di salute, su dove
ci si trova, sui figli o sulle operazioni finanziarie, senza avvertire nemmeno.
Poi però è arrivato Trump, e con lui le redini dell’Fcc sono finite in mano al
repubblicano Ajit Pai. Nemico dichiarato della net neutrality, Pai si è
affrettato a bloccare il pacchetto per la privacy: sarebbe dovuto entrare in
vigore proprio a marzo.
L’ordine 'anti privacy' di Trump,
così minaccioso verso la privacy dei 'non statunitensi', crea tensioni pure con
Bruxelles. Il fatto è che da quando la Corte europea di Giustizia ha messo in
guardia dalla sorveglianza di massa praticata negli Usa, dichiarando non valido
il trasferimento dei nostri dati oltre oceano, l’Ue e Washington hanno dovuto
trovare un nuovo equilibrio.
Morto
Safe Harbor, è nato Privacy Shield, una nuova modalità per far viaggiare i
dati 'sicuri'. Ma se già con Obama gli attivisti della privacy lo ritenevano
debole, ora l’accordo risulta fragilissimo. Gli europarlamentari pro-privacy
come il tedesco Jan Albrecht (Verdi) sono in allarme, le associazioni
(come Human Rights Watch e Aclu) scrivono lettere preoccupate.
Vera Jourova, la commissaria alla
Giustizia 'madrina' del Privacy Shield dice. "Abbiamo chiesto chiarimenti
a Washington", fa sapere da Bruxelles. "Le autorità Usa ci hanno
risposto che l’ordine esecutivo di Trump non avrà impatti sullo Scudo per la
Privacy. Ma rimaniamo vigili, e a fine marzo incontrerò le controparti
statunitensi”. repubblica.it/2017/03/05/
Io personalmente non ho nulla da
nascondere; sulla mia privacy può indagare chiunque. Dei dati delle persone
normali non mi interessa nulla, salvo se devo fare un contratto con qualcuno m
i piacerebbe sapere se è sul registro dei protesti! Vorrei sapere tutto di chi
ha funzioni pubbliche e di chi gestisce ingenti patrimoni privati ad esempio
presidenti e amministratori di banche o assicurazioni cui sono costretto ad
affidare i miei soldi. Ora con difficoltà scopro la bufala.it
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