La vittoria di Emmanuel Macron
alle elezioni
presidenziali francesitranquillizza i mercati, che si
aspettavano ampiamente una affermazione del candidato centrista e non
trovano dunque troppo spazio per festeggiare lo scampato pericolo del
sovranismo di Le Pen. Le Borse del Vecchio aprono positive, poi diventano
miste:
Julien Lafargue di Jp Morgan
Private Bank sottolinea che è un esito "favorevole per gli investimenti
rischiosi e per l'atteggiamento degli investitori in generale", ma visto
che le quotazioni erano già salite nell'attesa di questo risultato "non ci
aspettiamo una corsa prolungata dei listini, ma un rialzo che sarà più modesto
di quello visto dopo
il primo turno".
Dopo l'iniziale rafforzamento, sull'euro scattano le prese di profitto degli investitori che avevano scommesso sul candidato europeista. Discorso simile per gli spread: venerdì erano scesi i rendimenti dei decennali italiani e francesi, mentre oggi i differenziali tornano leggermente ad ampliarsi: lo spread fra Btp e Bund risale fin quasi a 180 punti base per un rendimento di nuovo al 2,2%.
Dopo l'iniziale rafforzamento, sull'euro scattano le prese di profitto degli investitori che avevano scommesso sul candidato europeista. Discorso simile per gli spread: venerdì erano scesi i rendimenti dei decennali italiani e francesi, mentre oggi i differenziali tornano leggermente ad ampliarsi: lo spread fra Btp e Bund risale fin quasi a 180 punti base per un rendimento di nuovo al 2,2%.
L'attenzione macroeconomica si
muove ora sulla Bce, in attesa della riunione del direttorio che tra un mese
potrebbe dare indicazioni importanti sulla graduale stretta
agli acquisti del Quantitative easing. repubblica.it/economia/2017/05/08/
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