Abusivismo edilizio. Muore
durante la demolizione
L’eterno fenomeno dell’abusivismo
edilizio torna a occupare gli spazi della cronaca e della politica: a Eboli
(Salerno) un uomo è morto mentre gli stavano abbattendo la casa costruita senza
licenza; immediatamente un senatore di Ala, Ciro Falanga , ha annunciato le sue
dimissioni per protesta sostenendo che gli abbattimenti avrebbero dovuto essere
fermati. Ma la tentazione di lasciare al loro posto le case tirate su al di
fuori della legge contagia anche la Sicilia: il sindaco neoeletto di Palma di
Montechiaro (Agrigento) ha dichiarato di voler sospendere quanto prima gli
abbattimenti di case e villette già dichiarate abusive.
L’episodio di Eboli è avvenuto
nella mattina di lunedì; la costruzione sorgeva in una zona dove erano state
individuate 12 case fuorilegge. Una di queste apparteneva a Salvatore Garofalo,
un pensionato di 64 anni che viveva con un sussidio statale e aveva subito un
trapianto di rene. Erano appena iniziate le operazioni di recinzione del
cantiere quando l’uomo ha accusato un malore: è stato stroncato da un infarto.
«
«In quella casa l’uomo viveva con
la moglie e tre nipotini, non era uno speculatore o un camorrista» ha incalzato
il senatore di Ala Ciro Falanga. Il parlamentare ha minacciato di dimettersi se
entro l’estate non verrà approvato un suo disegno di legge. «Il provvedimento
avrebbe evitato questa tragedia — ha reso noto Falanga— ma è all’esame della
commissione giustizia . Il M5S ne ha impedito la rapida approvazione «Non posso
accettare — ha concluso Falanga - che nonostante il duro lavoro di anni
nell’interesse di persone in difficoltà la gente inizi a morire a causa del
mero calcolo parlamentare di qualche gruppo che fa dell’essere contro sempre e comunque
la propria unica bandiera».
Il testo in discussione
introdurrebbe dei distinguo tra l’abusivismo tout court e il cosiddetto
«abusivismo per necessità», vale a dire costruzioni prive di licenza ma che
sono la prima casa delle famiglie che vi abitano. A questo distinguo sembra
appellarsi anche Stefano Castellino, da due settimana sindaco di Palma di
Montechiaro che ha annunciato l’intenzione di fermare le ruspe. Tutta la zona
agrigentina è una «roccaforte» del mattone selvaggio, qui il sindaco di Licata
Angelo Cambiano ha avviato una guerra totale all’illegalità abbattendo tutto
ciò che non è previsto dal piano regolatore ma attirandosi minacce di stampo
mafioso (gli è stata incendiata la casa dei genitori e gli sono stati
recapitati proiettili). Ma ora il vicino municipio di Palma rompe il fronte
anti abusivismo; il predecessore del neoeleletto Castellino aveva avviato un
programma di demolizioni, a cominciare dalle villette sorte a meno di 15o metri
dal mare. «Revocheremo tutto quello che non ci convince che sarà possibile
revocare, molti hanno costruito senza licenza perché mancava lo strumento
urbanistico» è il dietrofront di Castellino. Si proverà a sanare le case che
rientrano nell’«abusivismo di necessità» ma l’operazione non sarà priva di
ostacoli. Sia politici che di legge. corriere.it/cronache/17_giugno_19/
Egregio direttore
se ci fossero stati dei funzionari seri le
case abusive le avrebbero demolite appena costruite invia amministrativa; ora
invece si devono aspettare le sentenze che arrivano dopo anni che il
l'abusivismo è stato vissuto magari da povera gente. Capita che funzionari
solerti che avrebbero potuto risolvere il problema vengono cacciati dalle
pubbliche amministrazioni e quelli che studiano molto le pratiche rimangano
imperterriti al loro posto. Distinti saluti Cesare Fedeli
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