I Ricorsi
I
consiglieri comunali sono legittimati a ricorrere avverso gli atti adottati
dagli organi di appartenenza. Solo la lesione diretta ed immediata del diritto
all'ufficio del consigliere comunale può fare sorgere l'interesse personale al
ricorso al fine del ripristino della situazione sostanziale lesa
E’
stata esclusa la legittimazione nel ricorso proposto da un consigliere, che
faceva valere la difformità delle sedute della commissione consiliare
permanente rispetto al modello legale. Essa, può essere fatta valere soltanto
dai soggetti diretti destinatari o direttamente lesi dalla difformità medesima,
ma di certo essa non attiva la legittimazione del consigliere comunale rimasto
estraneo alla commissione medesima.
Ragionando
diversamente, si dovrebbe riconoscere al consigliere comunale la titolarità di
una azione popolare di diritto oggettivo, a tutela della conformità a legge
delle delibere consiliari
La
giurisdizione amministrativa non è strutturata come giurisdizione di diritto
oggettivo: essa non concerne un astratto sindacato sulla legalità dell'azione
dei pubblici poteri, ma è giurisdizione di diritto soggettivo, richiedendosi
per la sua attivazione la sussistenza di un interesse personale e diretto,
oltre ché attuale
La
difformità delle sedute della commissione consiliare permanente rispetto al
modello legale, quand'anche si ammetta che possa riverberarsi sulla successiva
deliberazione consiliare, può essere fatta valere soltanto dai soggetti diretti
destinatari o direttamente lesi dalla difformità medesima, ma di certo essa non
attiva la legittimazione del consigliere comunale rimasto estraneo alla
commissione medesima.
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