La Convocazione del Consiglio
L'avviso
di convocazione delle sedute consiliari è lo strumento indispensabile per il
corretto e regolare funzionamento dell'organo consiliare.
Esso
consente ai consiglieri comunali, diretti rappresentanti della comunità,
non solo di essere informati delle riunioni dell'assise cittadina, ma
soprattutto di potervi partecipare attivamente.
Essi
devono contribuire in modo pieno e consapevole alle scelte strategiche e alle
decisioni fondamentali della vita stessa dell'ente, anche attraverso il
necessario ruolo di controllo sull'organo esecutivo.
Se
la convocazione è così fondamentale non si capisce perché è recapitata cinque
giorni prima del consiglio e la documentazione non è mai allegata.
Il
consigliere tuttologo deve recarsi nella sede degli uffici per potersi
informare, se non la segreteria del suo partito non gli trasmette la
documentazione necessaria.
Questi
prontamente vanno in cerca delle pratiche che, talvolta, sono in uffici
diversi.
“Può
tornare perché la pratica non c’è?” dicono cortesi.
Così
chi deve controllare incontra la complessità delle cose e continuare a salire
le altrui scale con pazienza.
Meglio
affidarsi a semplici spiegazioni orali?
Il
consigliere comunale ha un obbligo giuridico ad informarsi tempestivamente ed
adeguatamente delle riunioni del consiglio comunale stesso (tanto più che
sarebbe evidentemente difficile accertare di volta in volta quanto meno le
effettive e concrete modalità di adempimento di tale obbligo con conseguente
compromissione del regolare funzionamento dell'ente)?
Possono
eventuali comportamenti ostruzionistici, contraddittori o avventati rilevare
soltanto sul piano etico o politico, o incidono anche sotto quello strettamente
giuridico?
Il
consigliere non informato dell’attività è un consigliere dimezzato ,
depotenziato della sua funzione di controllo.
Se
il consigliere non ha modo di verificare prima l’operato del consiglio che
cista a fare?
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