Voucher
Che l’emendamento sia del governo
o del relatore cambia poco: i voucher risorgono dalle proprie ceneri
attraverso la manovrina. E oggi, con le ultime limature, prenderanno la
forma del Libretto di famiglia e del Contratto PrestO (compenso
lordo di 12,50 euro l’ora) per le micro-imprese fino a 5 dipendenti.
Il testo dell’emendamento sulle prestazioni di lavoro occasionali è
in realtà pronto da qualche settimana e, dopo essere passato dall’ufficio
legislativo del Lavoro e di Palazzo Chigi, è finito sul tavolo della
Commissione Bilancio di Montecitorio. Pronto per essere votato in Aula con la
fiducia, con tutto il decreto di finanza pubblica.
Come anticipato qualche
giorno fa da Qn, secondo la bozza, e salvo qualche aggiustamento finale,
vengono innanzitutto stabiliti tre tetti per le prestazioni di lavoro
occasionale: 5mila euro di reddito per ciascun lavoratore; 5mila
euro per ciascun committente o utilizzatore (elevabile a
7.500/10 mila per ingaggio di studenti, pensionati, disoccupati, titolari di
ammortizzatori sociali); 2.500 per ciascun lavoratore con lo
stesso committente. In secondo luogo si prevede che possano fare ricorso al
lavoro occasionale: le famiglie o le persone per attività di assistenza e cura
attraverso il Libretto di famiglia; le amministrazioni pubbliche per progetti
speciali per disabili, poveri, tossicodipendenti, per emergenze e calamità, per
iniziative di solidarietà; le imprese (piccole o piccolissime, fino a 5
addetti), attraverso il Contratto PrestO.
Il compenso per questo tipo di
prestazione è esentasse, ma prevede la contribuzione previdenziale e
l’assicurazione contro gli infortuni. E tutta l’attività amministrativa
relativa alla gestione delle prestazioni occasionali deve essere tracciata e
svolgersi online attraverso una piattaforma informatica ad hoc gestita
dall’Inps, su cui devono registrarsi lavoratori e committenti. Al primo
utilizzo, lo strumento deve avere una durata minima di 4 ore. Fin qui la
disciplina comune. Ma se il committente è una famiglia lo strumento da
utilizzare assume la forma del Libretto di famiglia, sorta di card con
buoni prepagati da 10 euro l’uno (per remunerare un’ora di lavoro) acquistabile
online o negli uffici postali, impiegabile per piccoli lavori domestici
(compresi pulizia e giardinaggio), assistenza ai bambini, agli anziani, ai
disabili o per lezioni private. Per tutelare da abusi, è prevista la tracciabilità dei
flussi committente-prestatore, con comunicazione preventiva e accredito
automatico dei compensi.
Le piccole imprese, invece,
possono contare su un vero e proprio contratto di lavoro (con ferie,
riposi, Tfr e quant’altro) denominato PrestO: è questa la differenza rispetto
ai voucher vecchia maniera, che erano senza contratto. Questo contratto è
vietato per le imprese con più di 5 dipendenti, in edilizia, negli appalti,
nelle lavorazioni pericolose, nella somministrazione di lavoro. Misura minima
del compenso orario di 9 euro, cui va aggiunta la contribuzione Inail e Inps
per la Gestione separata (32%): in totale 12,50 euro lordi. Per le imprese
sopra i 5 addetti dovrebbe essere introdotta la liberalizzazione del contratto
a chiamata con limite delle 400 ore in tre anni, ma senza più i confini di età
sotto i 25 anni e sopra i 55 anni. quotidiano.net/, 26 maggio 2017 -
L'ottimista.Il problema non solo le norme ma i controlli che devono garantire che le norme siano applicate correttamente. In Italia purtroppo i controlli non esistono
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