domenica 26 novembre 2017

Commissione europea Tassare i ricavi delle multinazionali del web

Commissione europea Tassare i ricavi delle multinazionali del web

La Commissione europea ha delineato tre strategie attraverso cui vuole aggredire i ricavi che le multinazionali del web, a cominciare da Google, Amazon e Facebook, mettono al riparo dalle tasse dei Paesi membri nei paradisi fiscali. Bruxelles non intende più rinviare l’approvazione di una web tax, tanto che è disposta a farla votare a maggioranza, e non all’unanimità, agli Stati membri. Social network, siti di ecommerce, colossi della sharing economy incassano fior di quattrini dal mercato europeo, tuttavia, argomentando di non avere una stabile organizzazione nei 28 Paesi, aggirano l’obbligo di pagare le tasse nello stesso stato in cui hanno maturato i guadagni e distraggono i soldi nelle casseforti di Irlanda e Lussemburgo. In questo modo i giganti del digitale pagano la metà delle tasse che corrispondono le aziende tradizionali.
I tecnici della Commissione hanno tracciato tre ipotesi di intevento a breve termine. La prima prevede una tassa di “pareggiamento” sui ricavi. Si applicherà su tutti i guadagni finora non tassati o tassati in maniera insufficiente e sarà riscossa come un’imposta separata o al posto di quella generale sui redditi. La seconda strada consiste in una ritenuta sulle transazioni digitali. Colpirebbe i pagamenti di beni e servizi offerti in rete da aziende che non hanno sede in un determinato Paese della Ue. Infine, la terza ipotesi è un tributo sui guadagni da servizi digitali e attività pubblicitarie.



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