Lombardia legge elettorale
In Lombardia si è applicata per la
prima volta una legge elettorale regionale per le elezioni regionali (l.r.
31 ottobre 2012, n. 17)[3].
La nuova legge è stata adottata prima delle dimissioni dei 74 membri su 80 del
Consiglio il 26 ottobre 2012.[4].
Il Consiglio regionale è composto da ottanta consiglieri, compreso il
Presidente della Regione. Gli altri 79 consiglieri regionali sono eletti con
criterio proporzionale sulla base di liste circoscrizionali concorrenti
collegate a un candidato presidente, con applicazione di un premio di
maggioranza in favore delle liste collegate al presidente eletto.
Le circoscrizioni elettorali coincidono con i territori
delle province lombarde esistenti al 1º gennaio 2012. Ogni lista
circoscrizionale è raggruppata a livello regionale; ogni gruppo di liste deve
essere presente almeno in cinque province. In ogni circoscrizione perciò un
candidato presidente può essere collegato a più d'una lista. Gli elettori
dispongono di un voto per il candidato presidente e di un voto per una lista
provinciale, nonché di un voto di preferenza per uno dei candidati della lista
votata. Si può votare per un candidato presidente e per una lista collegata a
un altro candidato presidente (cd. "voto disgiunto"). È eletto
Presidente della Regione il candidato che ha conseguito il maggior numero di
voti validi in ambito regionale. Alle liste collegate al presidente eletto è
assegnato un premio di maggioranza variabile: almeno il 55% dei seggi assegnati
al Consiglio regionale se il candidato proclamato eletto Presidente della
Regione ha ottenuto meno del 40% dei voti validi; almeno il 60% dei seggi
assegnati al Consiglio regionale se il candidato proclamato eletto Presidente
della Regione ha ottenuto una percentuale di voti validi pari al 40% o superiore.
Le liste collegate al presidente eletto non possono comunque
ottenere più del 70% dei seggi. I seggi restanti sono ripartiti, con metodo
proporzionale, tra le liste collegate ai candidati alla presidenza non eletti.
I seggi sono attribuiti a livello regionale con Metodo
D'Hondt ai diversi gruppi di liste e distribuiti quindi alle liste
provinciali appartenenti al singolo gruppo. Partecipano all'assegnazione dei
seggi i gruppi di liste che abbiano ottenuto a livello regionale almeno il 3%
dei voti espressi, ovvero che siano collegati a un candidato presidente che
abbia ottenuto almeno il 5% dei voti validi. È eletto consigliere il candidato
alla carica di Presidente secondo classificato, con riserva al medesimo
dell'ultimo dei quozienti spettanti ai gruppi di liste collegati. Secondo la
legge Tatarella, erano eletti sul territorio soltanto 64 consiglieri, mentre 16
erano eletti in una lista regionale (cd. listino), guidata dal candidato
presidente. La lista regionale prima classificata, perciò, eleggeva il
presidente della Regione e 15 consiglieri "blindati" (poiché non
sottoposti singolarmente al voto popolare).
LA Bufala
Ma questa legge non è incostituzionale. Dà un premio di maggioranza
troppo levato!
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