Lombardia Malati
cronici. Il gestore è legittimo
«Nessun pregiudizio grave ed irreparabile né
per i singoli medici di medicina generale né per l’organizzazione di
categoria». Per il Tar della Lombardia il nuovo modello di cure proposto dalla
Regione per oltre tre milioni di malati cronici non comporta
una deminutio del ruolo del dottore di famiglia. I giudici
amministrativi sono stati interpellati dai sindacati Umi, Smi, SiMeT, Snami e
Medicina Democratica, tutti decisi a bloccare la riforma. Niente di fatto: il
Tar non concede la sospensiva, ribadendo la posizione assunta a fine luglio. Le
intenzioni del Pirellone sono di migliorare l’assistenza ai cronici: nessuno
dovrà più prenotare gli esami necessari a tenere sotto controllo la malattia, ricordarsi
le date dei controlli, fare salti mortali per fissare una visita. Al loro posto
lo farà un tutor, che tecnicamente viene chiamato gestore, perché si occuperà
in toto del percorso di cura. In questo contesto ai medici di famiglia viene
chiesto di fare da tutor (se associati) oppure da co-tutor in collaborazione
con un ospedale pubblico o privato accreditato. Su Milano 7 dottori di famiglia
su 10 rifiutano l’idea, per paura di vedere sminuito il loro ruolo. Con la
sentenza del Tar l’alibi cade. L’assessore alla Sanità Giulio Gallera: «Sono
convinto che questa decisione indurrà altri medici di famiglia a candidarsi
come gestori o co-gestori».
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