L'iper-regolamentazione nazionale e locale impedisce lo
sviluppo dell'economia digitale
L'economia delle app offre grandi opportunità di creazione
di nuove iniziative imprenditoriali e di creazione di nuova occupazione.
Purtroppo questo sviluppo è ostacolato da una congerie di normative nazionali e
locali che, limitando l'accesso al mercato, difendono gli operatori
tradizionali e danneggiano i consumatori. Lo sostiene l'avvocato Maria Vittoria
La Rosa nel Briefing Paper "I lacci burocratici all'economia
digitale" pubblicato oggi dall'Osservatorio sull'economia
digitale dell'Istituto Bruno Leoni.
Lo studio, dopo aver introdotto il contesto normativo in cui
le piattaforme online si inseriscono e i tentativi di disciplinarle tentati nel
corso della Legislatura che si sta chiudendo, esamina tre casi concreti: la
ricettività extra-alberghiera, i servizi turistici alternativi e il fenomeno
degli home restaurant. Scrive La Rosa: "pare evidente la distonia esistente
tra l'obiettivo di incentivare la app economy - indicato a livello comunitario
- e le limitazioni imposte nei fatti (o che si è tentato di imporre)
all'ingresso di nuovi operatori sui mercati potenzialmente interessati
dall'attività delle piattaforme di condivisione". Alla luce dei casi
esaminati, La Rosa conclude che "l'obiettivo di rimuovere gli ostacoli
regolatori alla diffusione della app economy è destinato a essere frustrato,
fino a quando non sarà affrontata in maniera sistemica una seria opera di semplificazione
degli adempimenti burocratici e dei requisiti strutturali imposti dalle
normative settoriali e locali di riferimento".
Il Briefing Paper "I lacci burocratici all'economia
digitale", di Maria Vittoria La Rosa.
LA bufala
ma l'e commerce favorisce lo sviluppo dell'economia soprattutto quella delle piccole aziende commerciali sul territorio o le fa chiudere?
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