tassa patrimoniale per riequilibrare le disuguaglianze
13 aprile 2018 - Una tassa patrimoniale per
riequilibrare le disuguaglianze: secondo l’Ocse, in Italia è l’unica soluzione
per arginare le differenze tra le classi. Nel rapporto “The Role and Design of
next wealth taxes”, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo
Economico indica i Paesi in cui negli ultimi anni le disuguaglianze sono
cresciute maggiormente e l’Italia è tra
i Paesi in cui il divario è più evidente.
Negli ultimi dieci anni, infatti, nel nostro Paese il
43% delle ricchezze si è concentrato nel 10% della popolazione e, secondo
l’organizzazione francese, l’introduzione della tassa patrimoniale servirebbe a
ridurre il gap in maniera veloce.
Tra gli altri Paesi presi in esame (Australia, Paesi Bassi,
Stati Uniti, Canada e Regno Unito), dal rapporto è emerso che, oltre
all’Italia, anche nei Paesi Bassi, nel Regno Unito e negli Stati Uniti,
la concentrazione di ricchezza degli ultimi anni si è
riversata tutta nella fascia più “alta” della popolazione.
Esaminando l’utilizzo della tassa patrimoniale, l’Ocse ha analizzato l’applicazione della tassa
sulla ricchezza netta, evidenziando che potrebbe essere utile nei
Paesi dove non esiste la tassa di successione e dove ci sono imposte basse
sui redditi. Nel rapporto si legge che «una tassa sulla ricchezza netta
potrebbe avere effetti distorsivi più limitati ed essere più giustificata se
utilizzata per favorire la progressività nei Paesi dove l’imposta sui redditi
personali è relativamente bassa. In pratica, ciò implica che nei Paesi con
sistemi di imposizione duale, che tassano i redditi da capitale a tassi piatti
(e spesso bassi) o in Paesi in cui i guadagni in conto capitale non sono
tassati, ci può essere una giustificazione più forte a riscuotere un’imposta
patrimoniale. E un’argomentazione simile può valere anche per i paesi che non
impongono tasse di successione sulle eredità».
La possibilità dell’introduzione della patrimoniale ha
allarmato sia Confindustria che Confedilizia, attraverso i rispettivi
presidenti, Vincenzo Boccia e Giorgio Spaziani Testa. Secondo Boccia, ci
vorrebbe una riforma fiscale che aiuti «il mondo del lavoro, i lavoratori e le
imprese e non i patrimoni delle persone». Spaziani Testa, invece, ribatte che
«nel nostro Paese una patrimoniale c’è già, si chiama Imu-Tasi, vale 21
miliardi di euro l’anno».
LA bufala
Ma cosa serve una patrimoniale
Se i patrimoni se ne vanno via dai paesi senza tasse
Se le multinazionali pagano emno tasse che i piccoli
contribuenti
Se la tobin tax riamne un sogno
Se i apesi europpei di fanno concorrenza per sgravare di
tasse le multinmazionali
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