In oltre 60
hanno fatto ricorso – fra ex consiglieri ed ex assessori regionali – contro la
legge votata a maggio 2017 che mette mano ai vitalizi già erogati con un
contributo di solidarietà. Gli eletti e gli assessori attuali non godranno di
vitalizi, né di trattamento di fine rapporto ma tra le novità introdotte dalla
legge firmata da Manuela Rontini del Pd, oltre al prelievo triennale
detto contributo di solidarietà, si segnala l'innalzamento dell’età
pensionabile a 67 anni (prima era a 60) e, infine, il divieto di cumulo dei
vitalizi regionali con quelli erogati dal Parlamento.
L'ultimo
dato utile al 13 marzo 2015 fissa l'indennità di un consigliere (al netto del
25% del vitalizio) a 8.408 euro; nel 1997 era di 6.111, nel 2001 di 6.778, nel
2010 di 7.305, nel 2011 di 8.359. Ma se è vero che oggi i consiglieri non
possono più contare su un futuro vitalizio, è altrettanto vero che la loro
busta paga (senza prelievo) risulta essere più “pesante” rispetto ai tempi in
cui usufruivano di quel beneficio.
Fra i
consiglieri romagnoli nel lungo tabulato appare il vitalizio del faentino
Pietro Albonetti con un importo lordo mensile di 2.233; di Anna Maria Dapporto
di 1.606 euro; risulta cessato in base alla nuova legge quello di Paolo
Galletti, dei Verdi di Lugo, pari a 1.882 euro.
Vitalizio percepito
dal primo luglio invece dall'ex sindaco di Bagnacavallo Mario Mazzotti, di
2.653 euro. Un importo lordo mensile che per l'ex assessore al turismo Guido
Pasi (Rifondazione comunista) è pari a 2.732 euro; per Rodolfo Ridolfi di Fi è
di 2.732 euro; e per Pierantonio Rivola (Dc), ex presidente del Mic, sale a
4.566 euro. Chiudono il gruppo Elsa Signorino, ex parlamentare e attuale
assessore comunale alla cultura, con 2.823 euro sospesi dal 25 maggio, e Guido
Tampieri (Pci e Ds) con 3.895 euro.
Rimane fuori
Giannantonio Mingozzi, che nel novembre del 1990 entrò in consiglio e al
termine del mandato decise per una liquidazione immediata del vitalizio,
opzione allora possibile. Già nel 2015, dopo lo scandalo dei rimborsi, era
stata ridotta l’indennità di carica mensile dei consiglieri. In più era stato
soppresso il fondo per le spese di funzionamento dei Gruppi ed era stata
eliminata l’indennità di fine mandato.
Hanno fatto
ricorso al Tar, fra i ravennati, Elsa Signorino, Pierantonio Rivola, Guido
Tampieri, Guido Pasi, Paolo Galletti. In più hanno firmato Luisa Babini del
Pri, per cui non è però ancora scattata l’età minima del vitalizio, e la vedova
di Davide Visani, ex consigliere regionale del Pci e parlamentare, che
percepisce un assegno di reversibilità.
Nessun commento:
Posta un commento