venerdì 8 giugno 2018

flat tax già applicata alle multinazionali?

flat tax già applicata alle multinazionali?

La Vespa fattura più di Zuckerberg, almeno a giudicare da quanto dichiarano al fisco italiano. Nel 2016, Facebook, Apple, Amazon, Airbnb, Twitter e Tripadvisor messi insieme hanno complessivamente pagato in Italia le stesse imposte sul reddito della sola Piaggio. I ricavi della raccolta pubblicitaria online che Google e Facebook assoggettano a tassazione nel nostro Paese non superano, rispettivamente, lo 0,3 per cento e lo 0,1 per cento dei loro totali. Ma se il conteggio si rifà con il valore delle transazioni effettive realizzate con i clienti italiani, gli introiti “veri” stimati salgono al 2,4 per cento del fatturato totale per Google e al 2,8 per cento per Facebook. In termini di imposta non versata la differenza nel triennio 2013-2015 ammonta rispettivamente a 370 milioni e 549 milioni di euro di Facebook.
Tamara Gasparri, l’esperta di fiscalità internazionale di Lef (Legalità ed equità fiscale) li chiama redditi “apolidi”. I grandi gruppi che lavorano nel commercio digitale di beni e servizi approfittano del fatto che è venuta meno qualsiasi corrispondenza tra il luogo di produzione della ricchezza e il territorio su cui uno Stato sovrano può esercitare la sua giurisdizione. Gli standard internazionali di tassazione tuttora vigenti, spiega il rapporto elaborato da Lef, risalgono agli anni Trenta del secolo scorso e si basano, per quanto riguarda le imprese, sul principio per cui l’imposta sul reddito è prelevata nello Stato di residenza e nel Paese estero di insediamento di una stabile organizzazione (o di una controllata del gruppo). I giganti del web sfruttano a proprio favore tutti i vantaggi offerti nel contesto “asimmetrico” di 28 differenti sistemi e autorità fiscali nazionali. E ci riescono alla grande.


LA bufala
Ma la flat tax la hanno già applicata alle multinazionali?

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