lunedì 19 novembre 2018

Sanità Lombarda Infezione al pollice. L’infettivologo 3

Sanità Lombarda Infezione al pollice. L’infettivologo

Cesare si era svegliato alle 7,00 ed in cinque minuto era pronto in macchina per recarsi all’Ospedale regionale della Lombardia dove giunse alle 7,30.
La fila al bancone per pagare il ticket era normale in una buona mezzora ce la avrebbe fatta.
La gente era rassegnata all’attesa e non protestava neppure.
Guardavano lo schermo dove scorreva l’elenco delle prenotazioni per centrare l’obiettivo di raggiungere lo sportello dei pagamenti.
Qualcuno azzardava delle scommesse.
“Mi gioco un caffè che il mio a 134 arriverà prima del tuo b 150 perché la fila è più veloce?” diceva Toni al suo amico Delfo.
Delfo stava male e non aveva voglia di scommettere voleva solo fare ingresso al più presto possibile nello studio del medico e tornarsene a casa pertanto non gli rispose neppure.
Puntualmente come previsto dopo mezz’ora Cesare era pronto per mettersi in cammino col suo bollettino di pagamento verso il reparto.
Il reparto infettivi era fuori dal blocco centrale lo raggiunse in fretta camminando per il viale laterale che circondava il blocco ospedaliero.
La pioggia sottile non lo disturbava perché era concentrato per quella sua infezione che non riuscivano a diagnosticare.
Trovò subito il medico con cui era in contatto e presentò il suo ticket.
Il medico precisissimo lo fece attendere un quarto d’ora rima di riceverlo.
Aveva presente il suo caso e non sapeva bene come affrontarlo perché quella infezione recidivante non era cosa molto comune.
Forse il fatto che Cesare si fosse prima rivolto ad un chirurgo lo indispettì, perché c’è sempre un po’ di competizione fra le varie specialità mediche: nell'incertezza ognuno ritiene di possedere le esperienze per risolvere le malattie.
Comunque si interessò al caso fissò una visita radiologica per verificare che l’infezione non avesse intaccato l’osso e poi fissò una visita dermatologica per verificare con una biopsia la situazione.
Voleva essere certo prima di procedere.
Nel frattempo decise di intervenire subito con un esame del liquido che aveva fatto ingrossare il pollice.
“Le farò del male.” disse.
Cesare era risoluto: “Non importa.” rispose.
Infilò un ago aspirante sotto la pelle del pollice di Cesare proprio sotto l’unghia è aspirò della materia per potere effettuare l’analisi.
Cesare non guardò e sopportò la puntura con un sorriso.
Pensò solo. “Che dolore…”
Prese il suo flaconcino che l’infettivologo gli consegnò con cura per trasmetterlo all’ufficio prelievi dove doveva pagare il ticket.


Nessun commento:

Posta un commento