Qui, al cuore di Cicala, mille anime nella provincia di Catanzaro Un passante dice «Sono i nostrimalati». Già, perché la demenza a Cicala appartiene a tutti. È diventata il segno e la missione della città grazie all’impegno dell’associazione Ra.gi., che da dieci anni lavora nella cura di questi pazienti e che proprio qui ha seminato e visto crescere il suo esperimento più ambizioso: quello di un comune interamente votato all’accoglienza delle demenze, non solo senili.
Il progetto sulla carta è quello dell’“ospitalità diffusa”: creare una grande casa per i malati e le loro famiglie, spesso lasciati soli coi problemi, le angosce e i dolori figli della patologia.
Ma è solo l’inizio. Le persone ferite dalla demenza o dall’Alzheimer escono, camminano, incontrano persone. Interagiscono coi ragazzi delle scuole, impastano il pane col fornaio del paese, partecipano all’animazione delle messe, vivono la comunità. L’intera città è diventato una grande struttura d’accoglienza per i malati che vi si muovono liberamente, anche se sempre affiancati da un operatore. Entrano nei negozi, comprano i biscotti, scelgono i fiori, scambiano due chiacchiere coi proprietari, gustano un caffè, fanno due passi. Di questi tempi raccolgono pure le castagne. Piccoli gesti della quotidianità che per loro sono diventati una montagna quasi impossibile da scalare, ma che grazie alla Ra.gi. e alla disponibilità dei commercianti, i quali sono stati preparati a vivere e lavorare in un paesino Dementia frendly (amico delle demenze), tornano a essere normali. O quasi.
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LA bufala
premio nobel per la medicina
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