Blog su temi di diritto amministrativo e approfondimenti di fatti del nostro tempo, ideato dall'avv. Nicola Centofanti e portato avanti dal figlio dott. Paolo Centofanti
martedì 5 febbraio 2019
TAV Danno 4 miliardi di euro
Il governo italiano è sempre più diviso sul destino della Tav, e così interviene l’Unione Europea a minacciare ritorsioni in caso di ritardi prolungati dei lavori. Mentre Matteo Salvini, da un lato, ha visitato il cantiere di Chiomonte, spiegando che l’opera va completata, e dall’altro il Movimento 5 stelle ha esibito un’analisi costi benefici ordinata dal ministro Danilo Toninelli per provare l’inutilità della nuova Torino-Leone, un portavoce della Commissione europea ha annunciato che potrebbe essere chiesta la restituzione dei “contributi già versati” per cofinanziare la ferrovia ad alta velocità. Se le tensioni politiche dovessero portare a un congelamento dei lavori, questi fondi potrebbero essere reindirizzati su altri progetti della rete super moderna al di fuori dell’Italia.
A quanto ammonterebbe il danno?
I calcoli sono piuttosto complessi. Sia perché parte dei costi (progettazione e indagini) sono già finanziati dalla Ue al 50 per cento, mentre sui lavori la quota è attualmente il 40% per le spese del periodo 2014-2020 (e prima ancora erano il 30%, nel 2007-2013); sia perché i finanziamenti europei non vengono concessi in anticipo su tutto il costo delle opere, ma solo sulla parte di spesa prevista nel periodo di bilancio europeo, dunque 2007-2013, 2014-2020, e ora 2021-2027.
I contributi a oggi erogati dall’Ue per fornire assistenza finanziaria all’Italia nel programma Cef (Connecting Europe Facility, nota anche con la denominazione corrispondente in italiano “Meccanismo per collegare l’Europa”) ammontano a 523,36 milioni di euro. Altri contributi già stanziati per lo stesso programma ma ad oggi non ancora erogati sono pari invece a 694,56 milioni di euro. Se fosse confermato per il successivo programma Cef l’interesse italiano per la Tav, le percentuali di cofinanziamento Ue si aggirerebbero attorno al 50 per cento sia per le attività Studi che per quelle Lavori, e gli stanziamenti futuri da parte dell’Ue sarebbero pari a circa 4 miliardi di euro.
https://www.wired.it/attualita/politica/2019/02/05/tav-fondi-europei/
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